PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Sferisterio, i conti non tornano: "C’è già un deficit di 56mila euro, non si può votare un bilancio così"

L’opposizione all’attacco: "Rosso di 200mila euro nel 2022 e di 240mila l’anno scorso, è una vergogna". Via libera al nuovo statuto dell’Associazione. Cassetta: "Il ministero aveva sollecitato l’adeguamento".

Sferisterio, i conti non tornano: "C’è già un deficit di 56mila euro, non si può votare un bilancio così"

Sferisterio, i conti non tornano: "C’è già un deficit di 56mila euro, non si può votare un bilancio così"

"Noi negli ultimi dieci anni abbiamo garantito un bilancio sano dello Sferisterio. Invece nel 2022 il consuntivo aveva 200mila euro deficit, nel 2023 siamo a 240mila, e per il preventivo del 2024 si parla già di un deficit minimo di 56mila euro. Come si può approvare un bilancio preventivo così? È una vergogna". I conti non tornano per il capogruppo del Pd Narciso Ricotta, che ieri ha attaccato l’amministrazione sulla gestione della stagione lirica. In ballo c’era l’approvazione del nuovo statuto che, come impone la legge già dal 2010, dimezza il numero di consiglieri.

Il documento è stato illustrato dall’assessore Katiuscia Cassetta ieri pomeriggio, annunciando la discussione successiva anche in Provincia, altro ente socio fondatore dell’Associazione Sferisterio. "Dopo oltre 40 anni, lo statuto andava adeguato – ha premesso l’assessore –. A novembre il ministero della cultura ci ha sollecitato, e così siamo arrivati all’adeguamento che serve a garantire i finanziamenti all’Associazione. Per la trasformazione in fondazione, di cui si parla dal 1996, ci volevano approfondimenti più complessi. Ma ora era necessario un adeguamento, considerando anche che alla Camera andrà in discussione una legge per l’Arena, per l’erogazione di fondi". L’erogazione è stata collegata alla presenza di un rappresentante del ministero tra i cinque del cda dell’associazione. "Questa è un’occasione persa – ha esordito il capogruppo Dem Ricotta – per dare attuazione a quanto promesso. Avevate annunciato la trasformazione in fondazione, sono passati 4 anni dall’elezione e non lo avete fatto. Noi non lo facemmo perché il presidente della Provincia Pettinari, scelto da voi, si oppose. Oggi eravate nella condizione ideale, dato che sindaco e presidente della Provincia sono la stessa persona. E invece abbiamo perso l’occasione di diventare fondazione. Intanto, diamo subito un membro del cda al ministero anche se non si sa quali fondi avremo. La situazione è grave". La consigliera Stefania Monteverde di Macerata Bene Comune ha rilevato un cambio di governance: "Perché la designazione vincolata di un membro del cda da parte del ministero della cultura, se la legge di finanziamento ancora non c’è e non si sa di quale finanziamento si parli, visto che l’onorevole Latini ha parlato prima di 500mila, poi di 400mila euro? Si riduce il ruolo della Società civile dei cento consorti, che avrà solo ruolo consultivo nella nomina di un membro del cda. Invece la Provincia sarà nel cda, pur non partecipando più con alcuna quota". "Ci voleva più tempo per trasformare l’associazione in fondazione – ha risposto la consigliera di Forza Italia Barbara Antolini –, ma è interesse di tutti prendere il finanziamento di 400mila euro. La legge sarà approvata, in caso contrario si farà una variazione allo statuto". "Troppe volte in passato il sindaco firmava provvedimenti del sovrintendente che non aveva deciso – ha aggiunto Pierfrancesco Castiglioni (FdI)–. Il cda è stato esautorato per troppo tempo. È vero però che un bilancio di previsione con un disavanzo non si è mai visto". Alla fine, nuovo statuto approvato con 16 voti favorevoli e 11 contrari.