"Siccità, niente stato d’emergenza"

L’assessore regionale Aguzzi: lo chiederemo solo per Pesaro e Ascoli, situazione migliore nel Maceratese

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di Lucia Gentili

"Stiamo predisponendo gli atti per richiedere lo stato di emergenza per le province di Pesaro e Ascoli. Valuteremo le condizioni anche per quella di Macerata, ma credo che sarà più difficile. Per quest’ultima è meno probabile". È il resoconto fatto dall’assessore all’ambiente Stefano Aguzzi, in seguito all’incontro di ieri mattina con il Comitato tecnico regionale (composto da Protezione civile, prefetture ed enti locali) e l’osservatorio del distretto dell’Appennino centrale per valutare la situazione idrica.

"Sul fronte maceratese – spiega Aguzzi – non si rilevano particolari criticità legate all’approvvigionamento idropotabile, bensì all’abbeveraggio degli animali in montagna. Per questo i giorni scorsi abbiamo inviato un’autobotte a Visso. A differenza dell’anno scorso però, quando avevamo inviato autobotti e autisti tramite Protezione civile, questa volta gli autisti li mettono i Comuni. A distanza di sei anni, non possiamo ancora parlare di emergenza, va trovata una soluzione: per questo lancio anche un appello ai Comuni, affinché inizino a ragionare su una gestione idrica unitaria anche per gli interventi straordinari. Ad ogni modo, in seguito alla riunione di oggi (ieri, ndr), stiamo redigendo una relazione che dovrebbe essere completata entro questa settimana, per richiedere lo stato di emergenza di sicuro per Pesaro e Ascoli; non vorrei escludere Macerata fin d’ora, vediamo se ci sono le condizioni per proporlo anche per questa provincia, ma è più difficile avendo prestato un’autobotte (nelle altre province c’è stato bisogno di interventi più rilevanti). Nella scheda vanno confrontati i dati, i costi e i servizi rispetto agli anni passati, in quanto lo stato di emergenza prevede anche rimborsi". Extra siccità, inoltre, Aguzzi anticipa che in cantiere ci sono progetti per la difesa della costa, da finanziare con fondi Por Fesr, ad esempio a Potenza Picena e Porto Recanati. L’autobotte, inviata la scorsa settimana a Visso, è a disposizione anche per Ussita e Castelsantangelo, i Comuni limitrofi. Ma la sindaca di Ussita Silvia Bernardini aveva spiegato che servono interventi strutturali ("un’autobotte non risolve la questione", aveva detto). A livello provinciale la situazione resta la medesima della scorsa settimana, malgrado un po’ di pioggia. E la portata delle falde è più in sofferenza rispetto al passato in montagna (dove non ci sono fonti alternative) come a Castelsantangelo, Visso o Monte Cavallo. "C’è un lento declino delle risorse – dice Massimo Principi, direttore dell’Ato 3 –, perché non ci sono apporti. Rinnoviamo l’invito a un uso accorto e responsabile dell’acqua: ognuno deve fare la sua parte".

"Fino ad oggi – aggiunge –, la nostra campagna di sensibilizzazione, le ordinanze antispreco e il comportamento dei cittadini sembrano aver funzionato. Con le multe è più complicato perché bisognerebbe sorprendere la persona in flagranza. Va detto anche che stiamo andando verso l’autunno e la pressione antropica sulla costa, ovvero la presenza di turisti, andrà diminuendo, con un consumo d’acqua più basso. Intanto l’Ato 3 ha proposto alla Regione una lista di investimenti straordinari, nella ricerca e nella strumentazione delle perdite d’acqua, per la pulizia di fossi e invasi attuali affinché aumenti la capacità di accumulo e, tra le opere a lungo termine, per realizzare nuovi invasi o connessioni fra invasi.