Sisma, ancora 485 sfollati: chiusi 86 cantieri

L’assessore Marchiori: molti sono fuori casa per danni lievi. "In arrivo altri 3 milioni e mezzo, li useremo per Palazzo Buonaccorsi"

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di Chiara Gabrielli

Sono passati esattamente sei anni dal terremoto: quando la doppia scossa la sera del 26 ottobre (la prima da 5.4 e la seconda da 5.9) e poi quella del 30 ottobre (da 6.5), sono venute a sconvolgere il Maceratese, oltre il terrore di quei momenti si è subito immaginato un futuro fatto di anni di palazzi inagibili, sfollati, traslochi improvvisati, e ancora burocrazia, progetti, tecnici, sopralluoghi e relazioni. Ma forse allora sarebbe stato difficile immaginare che, dopo sei anni, a Macerata si sarebbero contati ancora 485 sfollati (corrispondenti a 260 nuclei familiari), persone che stanno attualmente percependo il contributo di autonoma sistemazione (Cas).

Questi dati, però, vanno analizzati in un certo modo: calandoli nel contesto attuale. A spiegarlo l’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori, che offre la chiave di lettura: "Se prima negli sfollati c’erano cittadini che si trovavano con l’immobile completamente inagibile – sottolinea Marchiori –, adesso nel numero sono compresi anche casi di cittadini le cui abitazioni hanno riportato danni lievi e che quindi sono fuori casa per inagibilità momentanea, il tempo di effettuare i lavori per il miglioramento sismico, percependo comunque il Cas. Il dato degli sfollati, quindi, non è tragico, ma funzionale a una rigenerazione del patrimonio edilizio della città che così sarà anche migliorato in termini di sicurezza". Intanto, all’interno del perimetro urbano sono stati conclusi 86 cantieri, mentre altri 73 cantieri sono in corso di esecuzione. Sul fronte degli interventi, poi, è appena arrivata una buona notizia: "La settimana scorsa – precisa Marchiori – ci è stato riconosciuto un ulteriore finanziamento per la ricostruzione da 3 milioni e mezzo, sul piano della rigenerazione urbana. Sono fondi che l’ufficio ricostruzione continua ad assegnare piano piano ai Comuni. Con questo finanziamento, un investimento sarà fatto a Palazzo Buonaccorsi sul piano del miglioramento sismico e consolidamento strutturale".

Le priorità dell’amministrazione sul fronte dell’edilizia pubblica: "Come ribadito anche nell’ultima riunione con la Regione, ci concentriamo in primo luogo su scuole e cimiteri – prosegue l’assessore –, in una delibera che definirei ‘storica’, abbiamo fissato in convenzione la ricostruzione del Convitto (fine 2028), un chiaro segnale della direzione in cui stiamo andando per recuperare anche il patrimonio storico-artistico-architettonico della città, e per di più funzionale all’attività scolastica. Per la zona monumentale del cimitero, in parte danneggiata dal sisma, abbiamo individuato un finanziamento di un milione e mezzo". I grandi contenitori vuoti, la Mestica nel centro storico e la Dante Alighieri nel quartiere di Santa Croce, inagibili e ceduti alla Cassa depositi e prestiti, sono ancora inutilizzati: voci accennavano a un uso da parte dell’Università per la prima struttura e a uno studentato per la seconda, ma per ora nulla di fatto. "Da un paio d’anni la ricostruzione è veramente partita, così anche la rigenerazione post sisma della zona urbana – commenta Marchiori –, le risorse ci sono e saranno spese bene e con progettualità. Il Comune, il suo ufficio tecnico e il suo ufficio urbanistico, stanno facendo con le stesse forze di prima un lavoro 10 volte superiore rispetto al passato e, devo dire, un lavoro straordinario. Riusciamo a rispettare i tempi e ad attrarre risorse, questo è encomiabile".