Spaccatura sul convegno del 25 Aprile

Il presidente dell’Anpi diserta l’appuntamento: "Incontro con Parlato affine alla cultura di destra".

Spaccatura sul convegno del 25 Aprile

Spaccatura sul convegno del 25 Aprile

"La presidenza del consiglio comunale, in questa giornata di festa nazionale per la fine della tirannia fascista, ha organizzato dopo questa cerimonia una conferenza, di cui tra l’altro non conosciamo nemmeno il titolo, invitando a parlare il professore Giuseppe Parlato, docente universitario affine e artefice di questa cultura di destra. Come Anpi decliniamo l’invito a partecipare a queste conferenza e preferiamo recarci al cimitero ad omaggiare la lapide dei concittadini caduti per la nostra libertà".

È una parte dell’intervento del presidente dell’Anpi, Francesco Peroni, in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile, che ha rimarcato la volontà di non prendere parte alla lezione del professore Parlato, in aula consiliare. Un 25 Aprile, per così dire, "spaccato" a Civitanova, anche se Peroni non parla di "polemica", ma sottolinea che la sua decisione, personale, sia dovuta al fatto che la presenza di Parlato, in questo contesto, "appare inadeguata. Fosse stato un convegno organizzato in un’altra occasione sarebbe stato diverso – ha spiegato Peroni -, nessuna polemica ma si tratta di uno studioso che ha un’altra appartenenza. E non eravamo a conoscenza dell’argomento del convegno". "Ringrazio i rappresentanti dell’Anpi qui presenti – ha detto il presidente del consiglio comunale Fausto Troiani, in apertura del convegno di ieri, al quale hanno comunque partecipato alcuni membri dell’Anpi che hanno scelto in autonomia di esserci –. Non voglio fare polemica su quello che si è detto in questi giorni, ma col professore Parlato, che è uno storico, non avevamo stabilito un titolo. Pur volendo, non lo potevo dire perché non era stato concordato. Oggi si parla di 25 Aprile. Io parlerò da uomo di destra e il professore Parlato parlerà da storico e studioso. Il 25 aprile 1945 il popolo italiano ha scelto la libertà, raggiunta non senza spargimento di sangue, da una parte e dall’altra, molto più dalla parte dei vinti". Poi, dopo i saluti del sindaco Fabrizio Ciarapica, l’intervento di Parlato, che ha delineato quel complesso periodo storico, definendo "plurali" la Resistenza e l’antifascismo, con divisioni interne.

"Studiare la storia è fondamentale, la storia è difficile – ha detto –. Oggi siamo abituati a lavorare su slogan, su frasi brevi. Non possiamo fare della Resistenza, come del fascismo, del Medioevo e di tutti i periodi storici, un blocco monolitico. Quella non è storia. La storia è approfondimento e richiede la capacità di essere onesti. E poi serve il rispetto della memoria".