Macerata, 4 luglio 2019 - Spaccio agli studenti tramite una nuova app che consente di mettersi in contatto senza lasciar tracce: arrestati due pusher ventenni, uno dei quali aveva appena sostenuto l'esame di maturità.
Spacciavano hashish e marijuana ai giovani anche davanti alle scuole e ai giardini, utilizzando per i contatti applicazioni di messaggistica alcune delle quali, come Surespot, consentono di cancellare i messaggi dopo averli scritti.
A tirare le fila del giro di droga, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Appignano, coadiuvati dai militari di Cingoli e Apiro, due ventenni italiani finiti agli arresti domiciliari: uno fresco dell'esame di maturità e l'altro di origini marocchine già ai domiciliari nell'ambito dell'indagine Shelter. Altre quattro persone sono state denunciate a piede libero.
Sono state documentate dagli inquirenti 130 cessioni di stupefacenti per un totale di 1,7 chili movimentati e un giro d'affari da 13mila euro. Sequestrati nel blitz 300 grammi di sostanze stupefacenti. Le indagini, a cui hanno contribuito anche segnalazioni Whatsapp di cittadini con il sistema di «controllo di vicinato, sono partite con l'arresto di un giovane di Appignano nel novembre 2018 e il sequestro di 230 grammi di hashish.