«Spedizione punitiva contro i migranti del Gus nel Piacentino»

Attacco incendiario contro una palazzina gestita dall’associazione. Il sindaco del paese: «Scorretto accostarci a Macerata»

Paolo Bernabucci, presidente del Gus

Paolo Bernabucci, presidente del Gus

Macerata, 8 ottobre 2018 - Una spedizione punitiva culminata con un attacco incendiario contro una palazzina dove sono ospitati alcuni richiedenti asilo della Costa d’Avorio. È quanto sarebbe successo a Bettola, nel Piacentino: i migranti finiti nel mirino sono ospitati dal Gus, l’associazione di Macerata guidata da Paolo Bernabucci.

Le indagini preliminari sono state chiuse in queste ore nei confronti di tre italiani, della zona: hanno 28, 39 e 53 anni. Le accuse per loro sono tentato incendio, danneggiamento, violazione di domicilio, il tutto con l’aggravante dalle motivazioni razziali. Per uno dei tre il quadro inquisitorio, sempre con la stessa aggravante, è ancora più pesante: lesioni aggravate, porto di oggetti atti all’offesa, violenza privata, ingiurie, minacce, tentato incendio, stalking. La vicenda risale ai primi giorni di settembre. Il primo episodio aveva visto un migrante colpito all’occhio da una scheggia di vetro, dopo che qualcuno aveva lanciato un oggetto contro la palazzina in cui sono ospitati alcuni richiedenti asilo ivoriani. Successivamente, lo stesso africano aveva rischiato di essere colpito dal lancio di un boccale di birra, per poi essere aggredito a colpi di spranga. «Bettola non è un paese razzista – dice il sindaco Paolo Negri, che parla di una questione personale tra due persone –. Assimilare i fatti di Bettola a quelli di Macerata non è corretto e non corrispondente alla realtà dei fatti».