"Sprechi di cibo ingiustificati, ma il servizio va migliorato"

Il Comitato mense scolastiche ha diffuso un questionario tra i genitori degli alunni della scuola primaria Gigli

Effettivamente ci sono "eccedenze (quindi scarti) giornalmente registrati e in alcuni casi importanti" nel cibo cucinato nelle mense scolastiche cittadine, così come denunciato qualche giorno fa sulle pagine di questo giornale. Allora avevamo riportato la notizia della presenza in un cassonetto dell’umido, posto sotto la torre dell’acquedotto, di due sacchi pieni di pasta cotta e condita, molto probabilmente residui degli avanzi della mensa scolastica della vicina scuola elementare Gigli. In una nota il Comitato mense scolastiche, che si è insediato il 15 febbraio scorso, fa presente che non è proprio tutto fiori e rose nelle mense scolastiche e che già ha segnalato all’Amministrazione e alla ditta appaltatrice (Serenissima) una serie di criticità a cui è necessario porre rimedio. Anche gli stessi genitori della scuola primaria Gigli, attraverso un questionario di gradimento che è stato loro presentato dal Comitato, hanno espresso sostanzialmente "un giudizio insoddisfacente del servizio. È nostra intenzione utilizzare questo strumento per tutte le scuole del Comune di Recanti così da rendere le famiglie parte attiva del cambiamento che vorremo intraprendere". Il Comitato, quindi, crede che una buona mensa debba evitare quanto più possibile gli sprechi attraverso un continuo e meticoloso controllo delle eccedenze, utile per comprendere i motivi del rifiuto da parte degli alunni per poter così intervenire sulle ricette e proposte. Purtroppo, però, l’attuale capitolato d’appalto non permette sostanziali modifiche e l’obiettivo principale del Comitato, quindi, è quello di partecipare attivamente in sede di definizione del prossimo bando di gara in programma nel 2023. "Appare evidente che una condizione essenziale – e per ora mancante - affinché una mensa possa diventare adatta e funzionale a dei bambini è il gusto del cibo senza il quale è impossibile parlare di educazione alimentare. Per questo – si auspica il comitato – riteniamo indispensabile motivare e formare le figure dei cuochi affinché siano in grado di preparare ricette salutari ma anche gustose".

Antonio Tubaldi