Targa per Pamela ai giardini Diaz "Monito per tutti"

Omaggio alla memoria della ragazza uccisa, sabato cerimonia nell’anniversario della morte

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di Paola Pagnanelli

Una targa ai giardini Diaz ricorderà Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa il 30 gennaio del 2018. La targa sarà scoperta sabato alle 12, nell’anniversario della morte della ragazza, con una cerimonia a cui parteciperanno il sindaco Sandro Parcaroli, la giunta, il vescovo Nazzareno Marconi e le autorità. "Noi ringraziamo per questo gesto, che ci fa molto piacere – ha commentato lo zio della ragazza, l’avvocato Marco Valerio Verni –, ma il nostro obiettivo è di far sì che quanto avvenuto a Pamela serva da monito in tanti settori, per riflettere e capire come intervenire". Proprio ai giardini Diaz la ragazza, fuggita dalla Pars, incontrò Innocent Oseghale, che la portò nella sua mansarda in via Spalato. Il nigeriano è stato condannato anche in appello all’ergastolo per avere violentato, ucciso e fatto a pezzi la 18enne. L’amministrazione comunale, dunque, ha scelto di ricordare Pamela ai giardini, "in un luogo che – spiega –, cercando di oltrepassare la sofferenza della tragedia, possa celebrare la giovinezza e la memoria della 18enne". La targa sarà posizionata vicino a una panchina del parco riqualificata dal Comune. I familiari non hanno ancora comunicato se riusciranno a essere a Macerata, visto che anche a Roma ci saranno alcuni appuntamenti per ricordare la ragazza. "Questa iniziativa ci fa piacere – commenta l’avvocato Verni –, così come ci ha fatto piacere la proposta di un’associazione di dedicare una via a Pamela. Ma queste iniziative non devono rimanere una cosa formale, devono piuttosto essere un monito per tenere alta l’attenzione su tutti gli aspetti compresi in quella tragica vicenda: lo spaccio, l’immigrazione irregolare e il problema delle comunità. Quest’ultimo, in particolare, riguarda un momento molto delicato, quello in cui questi ragazzi sono strappati dalla droga. Se si interviene con modifiche normative, si dovrebbe tenere a mente cosa è accaduto a Pamela: questo è il significato che a noi sta a cuore in ogni iniziativa dedicata a lei". "Non basta solo condannare lo spaccio e stigmatizzare la tossicodipendenza – hanno scritto i familiari della ragazza sulla pagina Facebook –, occorre riflettere sul come e sul dove le persone sottratte a questo pericolo sono poi inserite: ossia sulle strutture di recupero, chiamate all’impegnativo compito di aiutare costoro a curarsi, ma aiutate in maniera cospicua dallo Stato, attraverso finanziamenti. È tempo che si rifletta anche su ciò che eventualmente non abbia funzionato, perché si migliori. Altrimenti, questo tragico accadimento non sarà servito a nulla, se non a mettere in carcere (risultato importante, per carità) un pericolosissimo criminale. Se tutto ciò accadrà, quella strada, quella via, piazza o quello che sia avranno avuto davvero senso".