
Terra scavata e riempita di rifiuti: i carabinieri sequestrano l’area
di Giorgio Giannaccini
Pezzi di calcinacci, asfalto e altri scarti edili, nascosti e poi sotterrati nelle campagne di Montarice. Per questo, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Ancona hanno disposto mercoledì il sequestro preventivo dell’area, e cioè la zona posteriore a lato della parte nuova del cimitero di Porto Recanati. A renderlo noto è stato il sindaco Andrea Michelini, che di recente aveva presentato un esposto in Procura proprio a seguito di alcune segnalazioni pervenute dai cittadini. Tant’è che l’Arpam ha effettuato un monitoraggio dell’area, scavando delle buche sul terreno dove sono stati ritrovati i rifiuti. "A seguito delle ultime piogge – afferma il sindaco Michelini – ci è stato segnalato l’affioramento di numerosi calcinacci e rifiuti di cantiere sul terrapieno, davanti ai nuovi loculi cimiteriali. Perciò, abbiamo chiesto all’Arpam di fare un sopralluogo e inoltrato una segnalazione alle autorità competenti. Mentre mercoledì mattina – aggiunge il primo cittadino – abbiamo ricevuto la comunicazione che i carabinieri del Noe stavano effettuando un sopralluogo, e con loro i tecnici dell’Arpam. Sulla tipologia dei rifiuti non posso aggiungere altro, in quanto sono in corso indagini. Trattandosi di materiali il cui conferimento deve rispettare regole ben precise, i carabinieri del Noe hanno disposto il sequestro preventivo dell’area. Comunque – conclude Michelini –, il cimitero comunale risulta fruibile in ogni sua sezione".
Nel frattempo, ieri mattina anche i carabinieri della caserma locale (con in testa il comandante Vito De Giorgi) sono accorsi nella zona posta sotto sequestro, per svolgere degli accertamenti. Oltre a loro, c’erano gli operai comunali che per il resto della mattinata hanno lavorato, coprendo le buche con dei teloni impermeabili. Tuttavia, non è la prima volta che quella zona finisce sotto la lente di ingrandimento. Già a marzo del 2021Cristian Buffarini, titolare dell’omonima impresa funebre, aveva depositato un esposto in Procura, denunciando lo stato di degrado del camposanto, con salme tumulate a titolo provvisorio da più di 20 anni, ma anche cornicioni che cadevano a pezzi e campate con infiltrazioni d’acqua. Infatti, qualche settimana dopo i carabinieri forestali di Recanati erano accorsi lì per i rilievi.