Terremoto, Camera deserta per il decreto. "È l’ennesima offesa agli sfollati"

Aula vuota mentre si discute il decreto sisma: scoppia la bufera. Falcucci: vergogna, così si allontana la gente dalla politica

La Camera vuota e Mauro Falcucci, sindaco  di Castelsantangelo sul Nera

La Camera vuota e Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera

Macerata, 27 novembre 2019 - Il decreto sisma arriva alla Camera, ma la discussione si svolge in un’aula desolatamente vuota. Sebbene si trattasse di una serie di riforme importanti per i terremotati – tra cui ad esempio la proroga dello stato di emergenza – a Montecitorio lunedì si sono presentati solo Emanuele Fiano, Mario Morgoni, Stefania Pezzopane del Pd (quest’ultima relatrice della legge), Silvia Fregolent di Italia Viva, Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, Simone Baldelli di Forza Italia, Patrizia Terzoni del Movimento 5 Stelle (anche lei relatrice) e Filippo Sensi del Pd. È stato proprio quest’ultimo a pubblicare sul social network Twitter una foto desolante dell’aula deserta.

Il commento I terremotati possono attendere - di B. Boni

L’immagine ha sollevato commenti al vetriolo e proteste, tra i terremotati e non solo. A partire dal sindaco di Castelsantangelo Mauro Falcucci: «È una vergogna per i cittadini italiani, una cosa che amareggia e indispettisce. Da quando c’è stato il terremoto, tutti non fanno altro che ripeterci ”vi saremo vicini”, ma a questo punto è meglio di no. Qualcuno ha detto che lunedì non era il giorno giusto per la discussione, ma rimane il fatto che non è edificante vedere l’aula vuota: così si allontana ancora di più la gente dalla politica. Il più alto consesso italiano deve essere di esempio, per questo si chiamano onorevoli. Montecitorio senza deputati fa male a tutti i cittadini, non solo ai terremotati: che ce ne fossero solo sei o sette è davvero offensivo». C’è amarezza da parte dei Comitati dei terremotati per quanto sta accadendo alla Camera in merito al decreto sisma. Non solo l’aula vuota durante la discussione generale, notizia che ha fatto inevitabilmente il giro del web. Ma anche la bocciatura di molti emendamenti arrivati a Roma dai territori, dai sindaci, dai comitati stessi, che sta avvedendo nella discussione in questi giorni. «Siamo molto amareggiati – ha detto Angelo Goretti, del comitato di Camerino Le Pale, che fa parte del Coordinamento dei comitati del terremoto – quell’immagine è triste ma a noi interessano il risultato e l’approvazione degli emendamenti che cercano di sbloccare la situazione della ricostruzione. Presentati dopo ore e ore di lavoro e viaggi a Roma. Di fronte a quello che sta succedendo ci chiediamo anche dove sia il commissario Farabollini in questo momento». È intervenuto anche Diego Camillozzi, di La Terra Trema Noi No. «Quella è l’immagine che mostra l’interessamento dato al terremoto – ha affermato –. Non erano alla Camera durante la discussione generale ed oggi (ieri, ndr) sono a votare gli emendamenti, ma stanno bocciando tutti quelli inviati dagli ordini professionali, dai territori, dai comitati dopo tanto lavoro. Inoltre ho sentito che si ipotizzerebbe una via preferenziale per la ricostruzione rispetto a chi è in autonoma sistemazione. Non so di preciso come stanno le cose, se fossero così ho chiesto che non si facciano discriminazioni, perché avere una Sae non è un privilegio e tutti siamo terremotati allo stesso modo».