"Tosap, nessuna disparità di trattamento"

Occupazione del suolo pubblico da parte dei locali, il sindaco interviene sul caso sollevato da Mariani: abbiamo applicato la legge

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di Asterio Tubaldi

Figli e figliastri nel pagamento della Tosap, cioè la tassa sull’occupazione del suolo pubblico, da parte di attività commerciali nel periodo della pandemia? Per il consigliere comunale della Lega, Benito Mariani, c’è stata una evidente disparità di trattamento e la questione l’ha sollevata in consiglio comunale citando i casi di due esercizi commerciali che, per aver posto all’aperto due tavolini, si son visti richiedere dal Comune il pagamento di circa 500 euro quale tassa di occupazione del suolo pubblico, mentre nei confronti di altre attività, che pure hanno usufruito anche di maggiori spazi all’aperto, si è soprasseduto nel pagamento della Tosap in ossequio alla normativa nazionale per Covid. Ma non si è trattato, ha spiegato il sindaco Antonio Bravi, di disparità di trattamento, solo di applicazione della legge: "Nel 2020 e 2021 la norma nazionale per l’occupazione del suolo pubblico prevedeva, visto il particolare momento di lockdown, l’esenzione dal pagamento per le attività di somministrazione di alimenti e bevande. La stessa cosa, però, non era prevista per le attività di commercio. Quindi, se qualcuno ha richiesto l’occupazione del suolo pubblico, non rientrando nella prima tipologia di attività, ha dovuto poi pagare l’occupazione perché non era prevista l’esenzione". Non si spiega, però, perché allora non sia stata subito comunicato il diniego della richiesta di occupazione del suolo pubblico alle due attività o precisato bene le condizioni, visto che non avevano l’esenzione, invece di creare loro false aspettative. Hanno, infatti, operato per tutto il periodo primavera-estate senza che nessuno avesse mai, in qualche modo, comunicato loro che tale attività non era consentita o, comunque, era a pagamento. Da qui l’amarezza per i due commercianti di dover pagare 500 euro di tassa. A conclusione del dibattito consiliare giunge, comunque, una nota positiva su sollecitazione a suo tempo avanzata dal consigliere Simone Simonacci di Fratelli d’Italia: i due servizi igienici, posti all’ingresso del Parco del Colle dell’Infinito, saranno, finalmente, aperti al pubblico senza dover chiedere, come è avvenuto sino ad oggi, la chiave al gestore del bar vicino che aveva in gestione la loro custodia e pulizia. Ora si apprende che nel periodo estivo i due bagni saranno, invece, lasciati aperti nell’arco di tutta la giornata. Simonacci, nella sua mozione, aveva sottolineato l’anomalia della situazione che obbligava il cittadino a richiedere le chiave della toilette al gestore del bar quando i bagni devono restare pubblici proprio perché di proprietà comunale.