Via intitolata a Rina Gigli "Ancora nessun cartello"

Strada dedicata alla figlia del celebre tenore, la delibera risale a sette mesi fa. Trucchia non ci sta: "Com’è possibile? Serve una targa per ricordare Vincenzoni"

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di Asterio Tubaldi

Era il 20 gennaio di quest’anno quando la giunta comunale ha deliberato d’intitolare una strada, in località Romitelli, a Rina Gigli, soprano e figlia del celebre tenore Beniamino. "Purtroppo – sottolinea sbigottito Pierluca Trucchia, oggi consigliere comunale e presidente dell’associazione recanatese intitolata al tenore – non c’è ancora traccia della nuova segnaletica stradale. Sono trascorsi, cioè, sette mesi e non si è provveduto ancora a sistemare il cartello con il nome di Rina Gigli. Com’è possibile"? Il presidente del sodalizio gigliano ritorna all’attacco anche su un altro tema che gli sta particolarmente a cuore, quello di apporre, all’ingresso del museo dedicato a Beniamino Gigli, posto all’interno del Teatro Persiani, una targa in memoria di Luigi Vincenzoni, nipote del tenore, deceduto nell’agosto del 2020, per ricordare a tutti i visitatori e ai recanatesi che "questo museo civico è stato realizzato grazie all’amministrazione Corvatta e all’architetto Gabris, che ne ha curato l’allestimento, ma soprattutto grazie all’aiuto instancabile di Luigi Vincenzoni che ha lottato per moltissimi anni, perché venisse realizzato in memoria del grande artista recanatese". Sarebbe, quindi, un doveroso segno di riconoscenza per tutto quello che ha fatto il maestro di scuola elementare, come lo ricordano molti recanatesi di una certa età, nel tenere sempre alta la memoria di suo zio Beniamino donando anche parte dei cimeli gigliani al museo. "Tutto questo va ricordato – afferma Trucchia – e scritto per i posteri all’ingresso del museo e spero che anche qui con l’assessorato si riesca a trovare un accordo perché Vincenzoni se lo merita e noi non lo dimenticheremo mai. Sono tanti i ricordi di lui come quando si lamentava che non c’era un passamano per salire dal Foyer del teatro al secondo piano dove è l’ingresso del museo, preoccupandosi delle tante persone anziane che facevano difficoltà a salire le due rampe di scale a chiocciola". Per ovviare a questa barriera architettonica oggi l’amministrazione comunale si è appellata al Pnrr e alla linea di finanziamento legata alle strutture museali e in queste ore ha approvato e inviato al Ministero il progetto di 500mila euro redatto dall’Ufficio tecnico comunale proprio per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive presenti nel museo Gigli.