Vincenzo Nibali testimonial delle Marche, tutti pazzi per lo Squalo

Il campione sui Sibillini per gli spot della Regione: posti meravigliosi

Vincenzo Nibali incontra i tifosi

Vincenzo Nibali incontra i tifosi

Macerata, 4 settembre 2019 - "Nelle Marche ho scoperto luoghi fantastici, ricchi di storia, arte e paesaggi affascinanti». Il campione di ciclismo Vincenzo Nibali è il testimonial delle Marche per i prossimi due anni per promuovere il turismo outdoor e del bike, su cui la Regione investe per far conoscere i suoi posti in Italia e all’estero. L’atleta sta girando una prima serie di spot e ieri è stato nell’Alto maceratese dove la sua presenza non è di certo passata inosservata, con tanti tifosi che hanno potuto incontrarlo in serata a Fiastra. Del resto Nibali è entrato nel cuore della gente grazie alla disponibilità con i tifosi e a una serie straordinaria di successi: ha vinto due Giri D’Italia, un Tour de France, la Vuelta di Spagna, la Milano-Sanremo e due campionati italiani.

Nibali, l’ha sorpresa la richiesta della Regione di essere suo testimonial?

«È stata una bella sorpresa. Mi è stato dato un ruolo importante per promuovere il territorio che è stato di Michele Scarponi, mio compagno di squadra e amico. Sento anche la responsabilità di far conoscere le Marche all’ambiente del ciclismo e del bike, invitare gli appassionati e tutti a scoprire paesaggi da vivere».

Tanti ricordi la legano a Scarponi.

«Abbiamo trascorso quasi tre anni nello stesso team e insieme abbiamo toccato con mano momenti splendidi, vissuto forti emozioni per i successi conseguiti».

Lei sta toccando anche territori colpiti dal terremoto e questa gente sta reagendo alle avversità proprio come un campione di ciclismo quando è vittima di un grave incidente o di un momento negativo.

«Quando si tocca il momento più basso, e questo riguarda qualsiasi atleta, si trovano anche lo spunto e l’energia per rimettersi in gioco, per ricostruire quanto perso e questo vale anche per chi è stato vittima del sisma. In simili momenti servono pazienza e tanta forza di volontà».

Lei sta scoprendo un territorio nuovo, eppure è passato sulle strade della regione in tante gare.

«Verissimo, tra l’altro qui ho vinto due edizioni della Tirreno-Adriatico. Però quando si è in gara non si riesce ad apprezzare i luoghi perché si è concentrati sulla corsa. Adesso invece ammiro zone ricche di storia e cultura, piazze, paesaggi montani e apprezzo anche la buona cucina».

Oggi (ieri, ndr) per esempio ha pedalato nelle zone del Santuario di Macereto.

«Meraviglioso. Ho visto lungo la strada i paletti della neve e mi sono chiesto a quale altitudine fossi in quel momento. Ecco, un altro posto ideale per fare passeggiate in bici, trekking e al limite anche in auto».

Lei sta scoprendo le Marche da vedere in bici, ma sono itinerari ideali per chiunque?

«Ci sono percorsi differenti che permettono a chiunque di affrontarli, si va dalle piste sul mare a quelle montane che per altro ho fatto oggi (ieri, ndr). Magari in qualche percorso l’utente non allenato può farsi aiutare da una bici elettrica».

E poi rifocillarsi a tavola, a proposito è stato soddisfatto dalla cucina?

«Ho mangiato un assaggio di tartufo locale coi tagliolini: sono stato davvero molto bene».

Cosa le riserva ancora l’anno sul piano sportivo e come è stato finora il 2019?

«L’obiettivo principale era il Giro d’Italia, sono arrivato secondo a pochissimo dalla vetta: un buon risultato. Poi ho partecipato al Tour dove ho vinto una tappa e poi mi sono fermato perché la stagione è impegnativa: mi aspettano altri due appuntamenti importanti e tra questi c’è anche il Lombardia».