Vuole il referto ma senza pagare: aggrediti segretaria e radiologo

Identificato il 30enne del posto: per lei prognosi di un mese, mentre per il medico sette giorni. Da chiarire le motivazioni.

Vuole il referto ma senza pagare:  aggrediti segretaria e radiologo

Vuole il referto ma senza pagare: aggrediti segretaria e radiologo

Ancora un’aggressione in ospedale. Questa volta è successo all’accettazione della radiologia di Civitanova. Un trentenne della zona si è presentato allo sportello poco prima delle 18 di mercoledì, per chiedere il rilascio di un referto. L’impiegata che era in servizio ha controllato se fosse stato già consegnato, e dopo aver verificato questo avrebbe chiesto al 30enne di andare prima a pagare alla cassa, e poi di ritornare allo sportello per avere il documento. L’uomo prima si sarebbe diretto alle casse, poi invece – a quanto sembra – sarebbe tornato indietro, sarebbe entrato nella stanza dell’impiegata e le avrebbe dato una spinta facendola cadere a terra. Sentendo le voci concitate e il rumore, allo sportello sarebbe accorso un radiologo, che avrebbe provato a difendere la donna. Il 30enne però se la sarebbe presa anche con lui, dando in escandescenze. Dopo poco era arrivata la Volante del commissariato, chiamata dai presenti per fermare l’aggressore fuori controllo. L’uomo è stato identificato, mentre l’impiegata e il radiologo venivano soccorsi: lei ha avuto una prognosi di un mese, per alcune fratture alle costole causate dalla caduta, lui di sette giorni. Entrambi hanno denunciato lo sconosciuto per lesioni, e ora la polizia procederà per chiarire i fatti. Al momento, ancora non si conosce il motivo per cui l’uomo avrebbe perso la pazienza, di fronte alla richiesta di saldare il conto per la visita. L’episodio conferma comunque l’alto tasso di aggressività che è costretto a fronteggiare il personale sanitario. Purtroppo non è la prima volta che i pazienti se la prendono con medici e infermieri, mettendo loro le mani addosso. Alla luce di questo fenomeno, è stata disposta la riapertura dei posti di polizia negli ospedali di Macerata e Civitanova, come avvenuto anche altrove.

Paola Pagnanelli