“Sulla denatalità Mussolini fece meglio di noi’’. Bufera sulla consigliera della Lega Anna Menghi

Morani (Pd): “Esalta un dittatore che mandava i bambini nei campi di sterminio, si dimetta’’

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Macerata, 7 febbraio 2021 - Bufera sulla consigliera regionale della Lega ed ex sindaco di Macerata Anna Menghi, dopo un post su Facebook nel quale elogiava Benito Mussolini per le politiche di stimolo all’incremento demografico. Piovono richieste di dimissioni, a partire dall’ex sottosegretaria del Pd Alessia Morani. "Anna Menghi – scrive la Morani – esalta Mussolini e la sua Opera nazionale per la maternità e l’infanzia, ma dimentica che mandava i bambini nei campi dì sterminio per essere gassati. Questa signora – scrive su Facebook, postando la foto del post della consigliera regionale – è la presidente dell’Anmic di Macerata candidata con Acquaroli ed eletta al consiglio regionale per la Lega. Esalta Mussolini perché secondo lei fu l’ultimo a fare politiche per la natalità. Niente di più falso. Dimentica che Mussolini mandava i bambini nei campi dì sterminio per essere gassati. Nessuno ne ha chiesto le dimissioni dopo questa uscita vergognosa?". Queste le parole della Menghi nel post incriminato: " L’ultimo stimolo all’incremento demografico, in Italia, risale agli anni ‘20 del primo novecento, quando l’allora capo del Governo, Benito Mussolini, ebbe l’intuizione di creare in ogni comune italiano un consultorio materno e un ambulatorio ostetrico, per ridurre il rischio di morti infantili. A tutela di madri e figli in difficoltà fu istituita l’Opera Nazionale per la maternità e l’infanzia, che ebbe fortuna anche nel dopoguerra, tanto da essere soppressa solo nel 1975, quando fu assorbita dal Servizio Sanitario Nazionale. Che ci piaccia o meno, il regime fece meglio di noi oggi, aprendo scuole di ostetricia, stimolando la specializzazione dei medici in questo settore, moltiplicando gli asili pubblici, istituendo le camere di allattamento nelle fabbriche. Istituì anche premi di natalità, contribuendo alle famiglie numerose. Nel primo ventennio del novecento l’Italia aveva 40 milioni di abitanti e Mussolini puntava ad arrivare a 60 milioni nella seconda metà dello stesso secolo".