"La Tardella non è incompatibile". Il Consiglio comunale smonta il caso

Contrari solo i grillini, Forza Italia e Anna Menghi lasciano l’aula

Macerata, il Consiglio comunale vota per la compatibilità della Tardella (Foto Calavita)

Macerata, il Consiglio comunale vota per la compatibilità della Tardella (Foto Calavita)

Macerata, 28 luglio 2015 - L’incompatibilità di Maria Francesca Tardella nel doppio ruolo di presidente della Maceratese e consigliere comunale non sussiste. A stabilirlo, dopo una seduta dai toni decisamente aspri, è stato ieri pomeriggio il consiglio comunale con 17 voti favorevoli, tre contrari (Movimento Cinque Stelle) e cinque astenuti (tra cui il sindaco Carancini e il presidente del Consiglio). A decidere che la presidentessa della Maceratese può continuare a stare in Consiglio, quindi, non è stata l’opposizione come si poteva pensare visti i banchi in cui siede la Tardella, quanto piuttosto la maggioranza, appoggiata da una parte delle minoranze, cioè dai consiglieri di Città Viva, Maurizio Mosca e Gabriele Mincio, e dal consigliere di Fratelli d’Italia, Paolo Renna. «Questa è la politica che non piace ai cittadini, perché non si occupa di problemi, ma di questioni tecniche – ha spiegato Mosca –. Io sono per la compatibilità della Tardella e la aspetto presto in Consiglio comunale».

Assente la diretta interessata che, a parlare in suo nome, ha lasciato le deduzioni redatte dagli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni, nelle quali si dettagliano i motivi per cui non esiste alcuna causa di incompatibilità. Ad aprire il ‘caso Tardella’, come qualcuno lo ha ribattezzato, è stato nella seduta di inizio luglio il capogruppo dell’Udc Ivano Tacconi (che poi però ha preferito astenersi nella votazione finale). In quell’occasione, vista la complessità dell’argomento e anche per fornire all’interessata la possibilità di presentare le sue osservazioni, il Consiglio comunale si è dato un nuovo appuntamento. La questione è stata così sintetizzata in una delibera redatta dall’ufficio di presidenza e dal presidente Pantanetti, accompagnata anche da un parere del segretario comunale Montaccini, ma prima di passare in aula, ieri mattina è stata dibattuta all’interno della prima commissione ‘Affari istituzionali’, in cui la maggioranza dei presenti (cinque favorevoli, due contrari e un astenuto) ha modificato ulteriormente il testo della delibera.

Invece di mantenere la doppia opzione iniziale, in cui si chiedeva al Consiglio comunale di scegliere tra l’insussistenza della causa di incompatibilità o, in alternativa, nel caso si pensi che la Tardella debba essere dichiarata incompatibile, di darle la possibilità di rimuovere la causa di incompatibilità e di decidere qualche carica intenda conservare, la commissione ha scelto di eliminare questa seconda ipotesi e chiedere al Consiglio di decidere unicamente se la Tardella sia compatibile con la carica di consigliere comunale o meno. Sono usciti dall’aula prima del voto i rappresentanti di Forza Italia (Riccardo Sacchi, Deborah Pantana e Andrea Marchiori) e Anna Menghi (Comitato Anna Menghi), non tanto perché in contrasto con la Tardella, quanto piuttosto perché insoddisfatti dal comportamento tenuto dal presidente del Consiglio comunale Pantanetti, che è stato duramente contestato. Ha deciso invece di astenersi il sindaco Romano Carancini, il quale però ha auspicato che la Tardella potesse rimanere in Consiglio comunale, perché a suo avviso le incompatibilità non erano tali da potere rappresentare un motivo di esclusione dall’assise, nella quale la presidentessa è stata legittimamente votata.