Capponi sindaco di Treia, scatta subito la diffida

La replica: siamo pienamente operativi. Ma il prefetto conferma la sospensione per la legge Severino

Il sindaco di Treia Franco Capponi (Foto Calavita)

Il sindaco di Treia Franco Capponi (Foto Calavita)

Treia (Macerata), 29 maggio 2019 - «Capponi non ha i requisiti per fare il sindaco. Chi lo ha nominato?». Esordisce così la squadra di Prima Treia, seconda lista più votata della città. Ebbene, la bagarre sembrava conclusa con il pronunciamento dei cittadini e invece no, pare sia solo l’inizio. Lunedì sera, infatti, il nuovo sindaco eletto Franco Capponi ha immediatamente nominato i componenti della giunta, una cosa inconsueta che solitamente viene fatta dopo alcuni giorni. E sempre di lunedì sera è scattata anche la diffida che Vittorio Sampaolo, candidato sindaco di Prima Treia, ha firmato e inviato al presidente dell’ufficio elettorale e, per conoscenza, al segretario comunale e alla prefettura, affinché «non si proceda alla proclamazione e/o alla convalida dell’elezione a sindaco del candidato».

Nella diffida l’opposizione ricorda che Capponi è già sospeso nel precedente mandato in virtù della legge Severino per la condanna in primo grado per le spese facili in Regione: «La causa di sospensione opera di diritto e inibisce lo svolgimento delle funzioni pubbliche con conseguente illegittimità dei relativi atti». Che tradotto significa che la sospensione sarebbe automatica, impedendo la firma di qualsiasi atto. Quindi ogni atto firmato sarebbe illegittimo. «L’inibizione all’esercizio delle pubbliche funzioni non discende dall’atto del prefetto», aggiungono, sostenendo dunque che non sarebbe necessario un atto formale in questo caso di Iolanda Rolli. «Ammettendo che, prima dell’emanazione dell’atto del prefetto, il candidato eletto possa porre in essere atti, si verificherebbe una elusione delle disposizioni della legge Severino».

Insomma secondo Prima Treia, qualsiasi atto firmato da Capponi, in sostanza, non sarebbe legittimo. Quindi neanche quello con cui ha affidato le deleghe della giunta. «Ci spieghino il segretario comunale e quanti preposti a far rispettare le regole come sia possibile che Capponi abbia nominato i membri della giunta – commenta il gruppo –, visto che il prefetto si è immediatamente attivato per confermare la sua sospensione in virtù della legge Severino. Ci dicano anche come mai della comunicazione prefettizia non vi è traccia nel sito del Comune dove invece, con velocità supersonica, è stato pubblicato il decreto di nomina della giunta. «Vogliamo rispetto per la Treia che rappresentiamo. Che Capponi sia condannato in primo grado per peculato non è un’opinione, ma un fatto ben noto che abbiamo ricordato doverosamente a quanti preposti a far rispettare le regole in una formale diffida a procedere nell’attribuzione delle funzioni di sindaco. Come mai hanno fatto tutti orecchie da mercante? Stiamo chiamando a risponderne nelle sedi legali chiunque abbia avuto un ruolo in questa vicenda».

Dal canto suo, Capponi va dritto per la sua strada: «L’unica bufala era che se avessi vinto ci sarebbe stato un commissariamento. Invece la giunta è stata nominata ed è pienamente operativi. Quello che dicono è irrilevante ai fini legali. A mio favore c’è una sentenza della Corte costituzionale». Ma il prefetto di Macerata ha confermato che per Capponi è sempre operativa la sospensione dalle cariche pubbliche in base alla legge Severino. La sua sospensione comunque scadrà il 25 dicembre. Nel frattempo svolgerà le funzioni di sindaco l'assessore David Buschittari. Capponi ha ricorso in appello.