Contagi covid: bollettino del 6 febbraio 2022 nelle Marche

I nuovi positivi sono 2.519, Ancona maglia nera con 750. Ma i numeri sono in discesa in tutte le province. La regione però passa in arancione dal 7 febbraio

Ancona, 6 febbraio 2022 - Le Marche da domani sono in zona arancione, ma il governatore Acquaroli ancora non riesce a mandarla giù. Anche perché i contagi continuano a diminuire rispetto alle scorse settimane, come dimostra anche il bollettino di oggi, 6 febbraio 2022. Sono stabili: 2.519 i nuovi positivi (ieri 2.484). Purtroppoci ci sono state anche 5 vittime nelle ultime 24 ore e i ricoveri in leggero aumento (+2). 

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Covid Marche: bollettino dei contagi del 6 febbraio 2022
Covid Marche: bollettino dei contagi del 6 febbraio 2022

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La mappa dei contagi

Ecco come sono distribuiti i 2.519 nuovi positivi: Ancona 750, Macerata 594, Pesaro Urbino 426, Ascoli 363, Fermo 301, da fuori regione si registrano 85 casi. 

Ricoveri Covid in regione

Sono complessivamente 379 (+2) i pazienti assistiti nei reparti ospedalieri delle Marche e 52 (-8) nei pronto soccorso in attesa di essere trasferiti nei reparti. Nelle terapie intensive ci sono 54 pazienti (+2), dei quali 2 su 3 non sono vaccinati, e il tasso di occupazione dei posti letto è al 21%; sono 70 (-2) i pazienti nelle aree di semi intensiva e 255 (+2) i ricoverati nei reparti non intensivi, con l'occupazione dei posti letto in area medica al 31,6%. 

Vittime covid nelle Marche

Purtroppo si registano 5 vittime positive al coronavirus oggi nelle Marche: sono un 81enne e una 58enne di Ascoli Piceno, una 94enne e un 90enne della provincia di Pesaro Urbino. Sempre a Urbino è deceduta una donna di 55 anni. 

Acquaroli critico con il Governo

"Forte perplessità non tanto per il passaggio di colore (in arancione, ndr) che ci toccherà da domani, ma per l'approccio alla fase che stiamo vivendo nei nostri territori" viene espressa dal presidente della Regione, che su facebook torna ad esprimere le sue critiche al sistema dei colori per le ricadute sulle attività economiche, sollecitando "semplificazione e comprensione" dall'esecutivo: "se davvero ancora le restrizioni servono, allora occorre aiutare le imprese, altrimenti facciamole lavorare".

"Quasi sempre, seppur non perfettamente in linea con gli indirizzi del Governo, ho tenuto un atteggiamento collaborativo, riconoscendo anche la complessità della gestione della pandemia", scrive il governatore, sottolineando che ora "la gente è stanca, disorientata, perplessa e sfiduciata, anche dall'enorme massa di prescrizioni burocratiche che cambiano di continuo. Ormai sono trascorsi due anni dall'inizio di questo incubo, e se in tante occasioni le chiusure e le restrizioni sono state necessarie, oggi sono percepite come un accanimento ideologico, ingiustificato e dannoso. Secondo i tecnici e i consulenti del Ministero queste misure sono ancora necessarie - aggiunge Acquaroli -. Non tocca a me esprimermi perché non sono né virologo né tantomeno medico ma, in questa occasione, non posso tacere le perplessità. L'impatto sociale ed economico è fortissimo, nei giovani, nelle piccole imprese e in molti ambiti però, davanti alla sicurezza e alla salute, davanti alla tenuta del sistema sanitario, nessuno ha opposto resistenza. Oggi - insiste - la percezione è diversa, nei pronto soccorso, nelle terapie intensive e anche nelle strutture ospedaliere. Non voglio dire che è tutto passato, ci mancherebbe, ma la situazione è completamente diversa rispetto alle prime tre ondate. Dal Governo ci aspettiamo semplificazione e comprensione e, se davvero ancora le restrizioni servono, allora occorre aiutare le imprese, altrimenti facciamole lavorare" conclude.