Covid Hospital di Civitanova smantellato, addio all’astronave di Bertolaso

Fu il simbolo della lotta al Covid nelle Marche. Comodato scaduto, la struttura sarà smantellata. Apparecchiature destinate all’ospedale di Civitanova

Ceriscioli e Bertolaso al Covid Hospital di Civitanova

Ceriscioli e Bertolaso al Covid Hospital di Civitanova

Civitanova (Macerata), 2 aprile 2023 – Venerdì è stata scritta la parola fine per il Covid Hospital di Civitanova. È scaduto il 31 marzo, infatti, il comodato d’uso gratuito dell’edificio (già sede della fiera), di proprietà del Comune, in cui la struttura è stata allestita. Così l’astronave, come nel 2020 la definì l’ideatore Guido Bertolaso, sarà smantellata, operazione già avviata per decisione della Regione.

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Come chiarito dall’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, gran parte delle apparecchiature (principalmente aspiratori, defibrillatori, elettrocardiografi, frigoemoteche, monitor per i parametri vitali, ventilatori polmonari, pompe, letti, ecografi, portatili di radiografia, elettrobisturi) saranno destinate all’ospedale di Civitanova, come pure 42 posti letto donati dalla Fondazione Carima. Per la Tac, i nvece, ancora non è stata presa una decisione definitiva.

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Le polemiche hanno accompagnato la struttura fin dalla nasci ta ed è facile che lo faranno anche nel momento della "morte". Voluto dall’allora governatore della Regione, Luca Ceriscioli (centrosinistra), supportato trasversalmente dalle forze politiche (a partire da Fabrizio Ciarapica, sindaco di centrodestra di Civitanova), il Covid Center fu pensato come soluzione rapida per evitare il collasso degli ospedali. Era il secondo allestito in Italia con il supporto logistico del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta (dopo quello di Milano Fiera), realizzato sotto il coordinamento di Guido Bertolaso e grazie al contributo di un cospicuo finanziamento della Banca d’Italia e alle donazioni di privati raccolte dall’Ordine di Malta (oltre 8 milioni). E furono subito polemiche. I critici della struttura sottolinearono che, per il tipo di attività prevista, questa doveva essere realizzata in un ospedale o a ridosso di esso, non certo negli spazi dell’ex fiera di Civitanova. E poi perché il coinvolgimento dell’Ordine di Malta? In ogni caso, il Covid Center fu aperto il 18 maggio 2020: una superficie di 5.400 metri quadrati, con una disponibilità di 84 posti letto: 42 di terapia intensiva e rianimazione e 42 di sub intensiva.

Il primo paziente arrivò il 29 maggio e il 5 g iugno, dopo avere ospitato solo tre pazienti, il Covid Hospital fu chiuso.

La circostanza scaldò ancora di più i critici, i quali sottolinearono l’inutilità e illogicità dell’astronave. Che tuttavia fu riaperta il 26 ottobre del 2020, a seguito dell’esplosione dei contagi, per essere definitivamente chiusa il 30 giugno dell’anno successivo, mantenendo però attive le utenze e i sistemi di controllo. In questo arco di tempo ha registrato 200 ricoveri in terapia intensiva e 540 in semi-intensiva, per un totale di 740 pazienti (la mortalità in terapia intensiva è stata del 37%, nella semi intensiva dell’8,5%, valori al di sotto della media nazionale). Finché il Covid Center è stato attivo, il problema maggiore è stato di garantire il personale necessario (medici, infermieri e operatori sociosanitari) al funzionamento. Non essendo state fatte assunzioni ad hoc, il personale è stato sottratto agli altri ospedali, con conseguente rinvio di sedut e operatorie non urgenti e riduzione dell’attività ordinaria.

Tanto per non tradire il clima dell’inizio della storia, Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova, ha già messo i puntin i sulle "i". "Voglio sperare che i patti dell’epoca non siano disattesi – ha detto – e quindi che i macchinari più importanti, a iniziare da una Tac a 128 strati, siano trasferiti nell’ospedale di Civitanova". E ancora: "Teoricamente, lo spazio dovrà tornare a essere quello che era, ma lo smantellamento, al di là dei macchinari e dei letti, dovrà interessare anche le strutture realizzate all’interno. Sono stati costruiti dei moduli e non sarà proprio semplice riportare la struttura a com e era prima dell’emergenza da Covid".