Ancona, 8 gennaio 2022 - Ritorno sui banchi, le Marche nel caos. I sindacati di categoria chiedono al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Ugo Filisetti, la convocazione urgente del tavolo permanente per la sicurezza. La richiesta, firmata da tutte le sigle sindacali, è partita ieri pomeriggio: "Speriamo che il dottor Filisetti risponda al più presto, il momento è particolarmente delicato e servono misure e interventi immediati – attacca Antonio Renga, responsabile scuola di Cgil Marche –. Comprendiamo in pieno le difficoltà affrontate dalla direzione regionale della scuola, ma è necessario fare qualcosa".
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Scuole con organici falcidiati dal Covid, dalle quarantene e dal personale non vaccinato e dunque sospeso dal servizio senza stipendio. Per Renga la causa principale è una sola: "Ci sono grosse difficoltà nel tracciamento dei contagi, l’Asur ce lo aveva già annunciato nell’ultimo tavolo permanente per la sicurezza a inizio dicembre e adesso le cose credo siano sfuggite di mano. Le Marche, secondo i dati, sono tra le regioni messe peggio su questo fronte" aggiunge Renga. La situazione è omogenea in tutto il territorio regionale.
Al liceo scientifico Galilei di Ancona il rientro a scuola dopo le feste è stato difficile: "Lo definirei traumatico – ammette la preside Alessandra Rucci – anche peggio di quanto ci aspettavamo. Purtroppo il virus corre e anche i contagi, tanto che abbiamo una ottantina di studenti (su oltre 900 totali, ndr.) che non sono potuti rientrare e quindi in didattica a distanza e il 15 per cento del personale scolastico, tra Ata e docenti, anche loro in malattia perché positivi o in quarantena preventiva per via di un contatto diretto da Covid-19".
A Macerata i casi di positività nelle scuole si aggirano tra il 3 e il 7% stando alle mail ricevute dalle famiglie degli alunni e dal personale. Al liceo Galilei e all’Ite Gentili ci sono complessivamente 60 positivi su oltre 1.400 studenti. Situazione difficile, ma migliore rispetto ad altre, all’istituto agrario Garibaldi: "Non abbiamo casi di intere classi in isolamento, ma di singoli studenti, per circa un 4% del totale. Per questo stiamo riattivando la didattica a distanza. Non abbiamo, invece, casi tra i professori" dice la dirigente dell’istituto, Maria Antonella Angerilli, mentre al liceo classico e linguistico Leopardi è stata subito attivata la didattica a di stanza.
Nell’ascolano, per limitare le occasioni di contagio, i sindaci delle due maggiori città, Ascoli e San Benedetto hanno emanato un’ordinanza congiunta con cui è stata disposta la sospensione dell’attività didattica in presenza. Fioravanti e Spazzafumo hanno deciso di contenere la diffusione del virus attraverso la chiusura delle scuole rispolverando la Dad. A complicare la situazione ci ha pensato l’interpretazione dell’ordinanza, con la sospensione delle attività didattiche che in qualche famiglia aveva fatto inizialmente escludere l’eventualità della Dad: "Nessuna incomprensione – secondo Ado Evangelisti, preside dell’istituto Fermi-Sacconi-Ceci –. Dopo l’ordinanza ho emesso un dispositivo con cui ho avvisato i docenti di essere comunque presenti in sede".
Infine Pesaro: "Numeri così non li abbiamo mai avuti – osserva Roberto Lisotti, preside del liceo Mamiani –. Indicativamente ho più del 10% di studenti assenti. La tendenza è in aumento: ho un aggiornamento continuo dai vicepresidi di numeri che salgono. Prima della pausa natalizia avevamo al massimo qualche classe intera in quarantena, per un paio di positivi tra i ragazzi. Oggi, a fronte di un rientro al 100% in presenza, abbiamo dovuto attivare la dad per 239 studenti". Per presidenze e segreterie ieri è stato un giorno campale: "Ho avuto uno tsunami di richieste dalle famiglie perché attivassimo la Dad – osserva Riccardo Rossini, preside del liceo scientifico Marconi – I numeri cambiano velocemente. Oggi abbiamo attivato 400 studenti in Dad: si tratta di liceali positivi (il 30%) e in quarantena da contatto stretto (70%)".
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