Ancona, 19 dicembre 2023 – Un fondo da 91 milioni per le imprese marchigiane e un gestore unico per tutti gli strumenti finanziari e di sostegno all’accesso al credito attivabili su tutti i fondi (Fesr, Fse, Psr o eventualmente su risorse regionali). Sarà il raggruppamento “Credito Futuro Marche” (costituito da Uni.Co e Confidicoop Marche e da Artigiancassa, gruppo Bnl-Paribas) a gestire il fondo. "L’obiettivo – spiega il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli – è contribuire al sostegno finanziario delle imprese piccole e medie, soprattutto in questa fase di notevole difficoltà". Uno strumento finanziario "molto importante per dare una risposta adeguata ai problemi di accesso al credito strettamente attuali in questa fase, mettiamo in campo oltre 90 milioni di euro".
Le misure intervengono sui tassi di interesse e sulle garanzie, spiega Acquaroli. "Quando abbiamo deciso di destinare così tante risorse al settore, i tassi di interesse erano più bassi di oggi, e dunque questa misura sicuramente risulta ancora più appropriata". La Regione, prosegue, vuole dare strumenti "che possano incidere sulla competitività e sulla produttività della nostra imprese e queste risorse avranno un importante effetto moltiplicatore, affinché il tessuto economico e imprenditoriale possa usufruire di un beneficio concreto".
Goffredo Brandoni, assessore al Credito, precisa che come primo strumento è stato approvato dalla giunta il Fondo Nuovo Credito che sostituisce quello legato alla pandemia con una dotazione di 20 milioni di euro, su una capienza totale di 28,3 milioni. "Con il passare dei mesi verrà valutato l’utilizzo e il gradimento da parte delle imprese e se opportuno sarà aumentata la dotazione".
Saranno concessi contributi alle imprese, in tutti i settori ammissibili al Fesr per ridurre il costo degli interessi e della garanzia sul finanziamento, associato a uno strumento di controgaranzia (riassicurazione) sulle garanzie concesse dai Confidi che operano nelle Marche, spiega ancora. I prestiti bancari possono andare da 15.000 a 200.000 euro e il contributo massimo sugli interessi è pari a una percentuale di riduzione del 4% del tasso, con un massimale di 10.000 euro, mentre per i costi di garanzia il massimo sono 5.000 euro, per un complessivo di 15.000 euro. È prevista poi una maggiore riduzione del tasso di interesse dello 0,50% (arrivando quindi al 4,5%) per alcune categorie. E cioè le imprese che si trovano nei borghi storici, nelle aree interne, nelle aree del cratere sismico; le imprese femminili e le start up innovative; i prestiti partecipativi per operazioni di aumento patrimoniale dell’impresa; le società di persone eo ditte individuali che destinino ad investimenti almeno il 70% dell’importo. "La richiesta di accesso al credito è al primo posto delle esigenze espresse dalle imprese", dice Andrea Maria Antonini, assessore allo Sviluppo economico.
red. eco.