Ancona, 2 maggio 2023 – "Pensavamo che Aguzzi fosse impegnato a gestire le conseguenze dell’alluvione e le crisi occupazionali, invece lo vediamo fare i capricci, perché la caccia, suo hobby, non è tra le sue deleghe da assessore". Firmato Mauro Lucentini, appena nominato commissario regionale della Lega. Non se l’aspettava un esordio così, cioè gestire quella che resterà tra le pagine più tragicomiche della politica regionale: la crisi della pavoncella. O della beccaccia. Tutto nasce da un incontro organizzato dalla Federcaccia al circolo Tre Ponti di Fano: protagonista l’assessore regionale Stefano Aguzzi, cacciatore di chiara fama e tra coloro che a ogni elezione si contendono i voti del compatto mondo delle doppiette. Parla a briglia sciolta, non si capisce se consapevole o meno che qualcuno lo stia riprendendo. Sta di fatto che il video esce da lì e inizia a girare (lo trovate nel nostro sito internet, www.ilrestodelcarlino.it). Le immagini iniziano con Aguzzi che parla di Andrea Antonini (Lega), assessore con mille deleghe, tra cui la caccia.
"È un’ottima persona – dice Aguzzi all’uditorio di doppiette –, ma di caccia non sa nulla, non l’ha mai toccata con mano nella sua vita. Lui è un uomo di cultura, pensa al teatro, ad Ascoli. Se qualcosa non va, pensa ‘eh, pazienza, non sarà questo il problema’. Non sa neanche com’è fatto uno storno". E qui arriviamo al punto della delega e dei "capricci", come li chiama Lucentini. "L’assessorato alla caccia per me poteva essere la cosa più naturale, perché è un mondo che conosco – dice ancora Aguzzi –, ma c’è stato il veto della Lega, che dal primo momento non mi ha voluto come assessore, perché avrei avuto molti amici in giro". Poi Aguzzi svela che quando c’è stato il rimpasto, Acquaroli gli aveva promesso la delega, ma due giorni dopo ci ha ripensato, perché c’erano troppe tensioni interne, dunque la delega che era dell’attuale parlamentare Mirco Carloni è passata, come tutte le altre, ad Antonini. Aguzzi non si ferma qui, ma svela i meccanismi della Regione, sempre sul fronte della caccia ovviamente, affermando che è tutto in mano a due consulenti esterni, Angelo Giuliani e Marco Bonacoscia.
"L’Ufficio caccia è stato smantellato – continua –, quindi decidono tutto loro. Lì non discute né l’assessore, né il dirigente. Hanno fatto già l’accordo con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ndr): non avevano fatto nemmeno mettere la pavoncella nel calendario venatorio. L’ho fatta inserire io, chiamando Antonini". E poi ricorda quando, l’anno scorso, non votò la delibera del calendario venatorio e fu pesantemente redarguito sia da Acquaroli che da Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia.
Inevitabile, dopo tutto questo, la presa di posizione della Lega. Oltre a ironizzare sui "capricci" di Aguzzi, Lucentini parla di "attacchi gratuiti nei confronti di Antonini" e aggiunge: "Vogliamo credere che l’intervento dell’assessore Aguzzi sia una caduta di stile occasionale e che troverà il modo di sottolineare, alla prima occasione altrettanto pubblica e di settore, quanto fatto in questi pochi mesi dall’assessore Antonini raccogliendo un plauso unanime". Ieri Aguzzi ha scritto ad Antonini. "Ho riconosciuto che avrei potuto usare parole diverse – spiega –, ma va considerato il contesto. Ho grande stima di lui. Piuttosto una cosa tengo a dirla: quel video è stato girato da un imprenditore-cacciatore, che poi l’ha mandato a un ex consulente di Mirco Carloni, che a sua volta l’ha diffuso. E credo che questa sia una battaglia interna alla Lega, se la vedano loro". Insomma, da buon cacciatore Aguzzi continua a sparare. E Acquaroli? Ieri è rimasto in silenzio. Va capito: difficile trovare parole.