Bologna, 7 dicembre 2020 - Piove sul bagnato. Un modo di dire mai così azzeccato, se si guarda alle previsioni meteo riguardanti l'Emilia Romagna, in particolare quelle relative al settore centro-occidentale. Già, perché dopo le piogge intense che hanno flagellato le province emiliane in particolare, il Modenese con esondazione dei fiumi e paesi in ginocchio lo scorso fine settimana, la temporanea attenuazione dei fenomeni nella giornata odierna farebbe ben sperare. Invece, una nuova perturbazione è dietro l’angolo: a confermarlo, l’esperto meteo di Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’energia e l’ambiente), Alessandro Donati.
Sotto la lente i fiumi, in particolare, il Panaro, che ieri è esondato, e il Secchia che sono due affluenti del Po. La falla lungo l'argine del fiume Panaro è stata chiusa e le acque fuoriuscite dalla rotta defluiscono nei canali del Consorzio della Bonifica Burana, che potranno presentare livelli particolarmente alti, nei comuni di Nonantola, Sant'Agata Bolognese, Crevalcore, Finale Emilia, Cento e Bondeno.
Alluvione e previsioni: lo studio dell'Università di Modena
Intanto, il bollettino di Arpae, che prevede il mantenimento dell'allerta arancione solo sulla pianura emiliana centrale (aree di Modena, Reggio Emilia e Parma), parla oggi di 'profonda area depressionaria', che determinerà condizioni di tempo perturbato sulla nostra regione. L'allerta resterà valida 24 ore, dalla mezzanotte di oggi alle 00:00 di mercoledì 9 dicembre
Sono previste precipitazioni diffuse sul territorio che potranno essere nevose fino a quote collinari (400-500 metri) sul settore occidentale, con possibilità di qualche fenomeno di acqua mista a neve a quote inferiori.
Sulla parte centrale, le nevicate si attesteranno a quote superiori a partire da 800-1000 metri; fenomeni di acqua mista a neve alle quote collinari e pioggia in pianura. Ventilazione orientale con rinforzi sulla costa e mare molto mosso. Le previsioni di altezza d’onda e livello del mare sono sotto la soglia di attenzione, tuttavia, considerati gli impatti dalle precedenti mareggiate, non si escludono locali fenomeni di dissesto, erosioni e inondazioni, favorite dall’abbassamento della quota di spiaggia o dall’assenza di duna invernale.
Donati, cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime ore? "Dalla tarda serata di oggi prevediamo un’intensificazione delle precipitazioni su tutta la regione, a cominciare, purtroppo, proprio dal settore centro-occidentale, già interessato dalle nevicate e forti piogge dei giorni scorsi. Fenomeni che, congiuntamente, hanno determinato la rottura degli argini del Panaro e le piene dei corsi d’acqua cui abbiamo assistito ieri". Le piogge comporteranno, dunque, un nuovo innalzamento del livello dei fiumi? "Saranno localmente di moderata intensità e di certo non paragonabili a quelle dei giorni scorsi. Tuttavia, il terreno già saturo obbliga a non abbassare la guardia: l’allerta resterà dunque alta su tutti i fiumi della pianura emiliana, dal Panaro al Secchia, dall’Enza al Parma, fino al Reno e ai suoi affluenti. Occorrerà monitorare, in particolare, le aree in cui si prevede il transito delle piene". A quali zone si riferisce? "Ai bacini emiliani orientali (corrispondenti alle province di Bologna e Ravenna, interessate dalla piena del Reno), alla pianura emiliana orientale (corrispondente alle province di Ferrara, Ravenna e Bologna) e ai bacini emiliani centrali, ovvero le aree del Modenese già interessate dalle esondazioni di questi giorni". Quanto durerà questa ennesima perturbazione atlantica? "Sul settore centro-occidentale le precipitazioni (piovose in pianura, nevose sui rilievi, fino a quota 600-700 metri) insisteranno fino alla mattinata di mercoledì 9 dicembre. Andrà meglio sul settore orientale e in Romagna, dove i fenomeni sono previsti in attenuazione già nella notte tra martedì e mercoledì. Fino a sabato 12, il cielo si manterrà instabile, con possibilità di piogge deboli. Ma ci attendiamo un deciso miglioramento da domenica 13". E le temperature? "Non subiranno variazioni rilevanti. Le minime saranno comprese tra i 3° del settore emiliano e i 7° di quello romagnolo; le massime, invece, non andranno oltre i 5° in Emilia e toccheranno i 10° in Romagna".