Meteo: arrivano vento, pioggia e neve. Tregua dallo smog

In Emilia Romagna emessa allerta arancione per forti raffiche in Appennino. Una prima perturbazione sarà seguita da altri fronti di bassa pressione. “Siamo già in emergenza siccità”

Bologna, 21 febbraio 2024 – L’Emilia Romagna – come l’intera Pianura padana – è soffocata da settimane sotto una cappa di nebbia e smog, ulteriormente consolidata dalla stabilità atmosferica e dall’assenza di vento e pioggia. Ma già si intravedono i primi segnali di un cambiamento delle condizioni meteo che potrebbe determinare, già entro la fine del weekend, un lieve miglioramento della qualità dell’aria e il ritorno della tanto sospirata pioggia. Tanto che, già da domani, le restrizioni anti smog verranno sospese e il bollettino di Arpae per venerdì è verde. Inoltre per domani, è stata emessa un’allerta meteo per il vento che aiuterà a pulire l’aria.

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Cosa dobbiamo aspettarci, dunque, per le prossime giornate? Lo abbiamo chiesto a Roberto Nanni, tecnico meteorologo Ampro e divulgatore scientifico.

Nanni, cominciamo dai dati pessimi sulla qualità dell’aria, registrati, fra l’altro, in diverse città emiliane e romagnole.

"Nebbia e smog al Nord Italia non sono una novità, essendo favoriti dalla stessa conformazione fisica della Pianura padana. Se, però, aggiungiamo particolari condizioni meteorologiche, come una prolungata stabilità atmosferica, la situazione può peggiorare notevolmente. Nella poco invidiabile classifica relativa alla qualità dell’aria, il podio regionale se l’è aggiudicato Piacenza (119 µg/m³): le polveri sottili, qui, hanno più che raddoppiato, nei giorni scorsi, i limiti consentiti per legge. Ma non è andata meglio al resto dei capoluoghi dislocati lungo la via Emilia: l’intera regione ha già superato, dall’inizio dell’anno, l’80% degli sforamenti consentiti in un anno”.

Allerta smog in Emilia Romagna: valori alti delle polveri sottili
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Smog, mascherina, sport: le risposte dell’esperto

È colpa anche del cambiamento climatico? "Certo, basti pensare al clima mite che ha caratterizzato finora l’inverno e alla carenza di precipitazioni, sia piovose che nevose. Stando all’ultimo rapporto pubblicato da Clima research foundation, a metà febbraio il volume di acqua contenuto nel manto nevoso, nel nostro Paese, ha raggiunto una soglia negativa preoccupante, pari a -64%. I dati più allarmanti arrivano dagli Appennini, in particolare dal comparto centro-settentrionale, dove le ultime nevicate significative risalgono addirittura a novembre. La carenza di neve si è fatta sentire anche su quel tratto di arco alpino fondamentale per l’approvvigionamento idrico del fiume Po. A causa della siccità, fiumi e corsi d’acqua sono già in sofferenza e ciò non è, ovviamente, d’aiuto per l’agricoltura e per la ricarica delle falde acquifere, che hanno bisogno di infiltrazioni lente e costanti nel semestre più freddo”.

Smog: la pessima qualità nella pianura Padana dell'aria fotografata dal satellite Copernicus
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La svolta preannunciata dai meteorologi per il fine settimana potrebbe migliorare la situazione?

"I modelli relativi agli ultimi giorni di febbraio confermano un cambio radicale della circolazione atmosferica a livello europeo e mediterraneo, in favore di una fase meteo più dinamica e, finalmente, più fredda, con il ritorno delle tanto attese piogge e nevicate. L’inversione di rotta sarà pilotata da una prima perturbazione, che dovrebbe portare qualche cambiamento in Emilia-Romagna già nella giornata di giovedì 22, a partire dal crinale tosco-emiliano”.

Cosa succederà nei giorni successivi?

"Da venerdì 23 i fenomeni si estenderanno al resto della regione, per il transito di un sistema frontale che riporterà delle precipitazioni anche a carattere di rovescio o temporale, e neve fino ai 1200-1500 metri. Le temperature tenderanno a riportarsi attorno alle medie del periodo, anche se inizialmente risulteranno ancora miti, in particolare sui settori orientali, per effetto della ventilazione meridionale in netto rinforzo. L’area di bassa pressione ci regalerà, quindi, un weekend molto variabile. Alle sue spalle, tuttavia, altre perturbazioni sarebbero già pronte a raggiungerci dall’Atlantico, con un nuovo carico di preziose precipitazioni e un’intensificazione dei venti che comporteranno, dunque, un più deciso miglioramento della qualità dell’aria”.

Allerta arancione per vento

A proposito del cambiamento in arrivo nella giornata di giovedì 22 febbraio, gli esperti meteo di Arpae, di concerto con la Protezione civile regionale, hanno diramato un avviso di allerta della durata di 24 ore, da mezzanotte del 22 alla stessa ora del 23 febbraio. L’allerta arancione (criticità moderata) per vento riguarda le aree di montagna e alta collina dell’intera regione, quella gialla (criticità ordinaria) per vento interessa, più in generale, tutte le province (esclusa quella di Ferrara). “Per la giornata di giovedì 22 febbraio – avvisa il bollettino - sono previsti venti di burrasca forte (75-88 Km/h) da sud-ovest con possibili, temporanei rinforzi o raffiche di intensità superiore, più probabili sulla fascia appenninica. Inoltre non si escludono precipitazioni, localmente intense, anche a carattere di rovescio, più probabili sulla zona appenninica del settore centro-occidentale, che possono generare occasionali ruscellamenti lungo i versanti e localizzati innalzamenti dei livelli idrometrici del reticolo minore”.