A piedi per 250 chilometri col femore trapiantato

L’impresa del fiumalbino Fausto Coppi: dopo 15 interventi chirurgici è riuscito anche a salire i 2500 scalini di un santuario veronese

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"Anche questa volta ce l’ho fatta! Non immaginate la mia felicità…" ha esordito il fiumalbino Fausto Coppi dopo che domenica ha concluso una nuova impresa: oltre 250 chilometri a piedi e 2.500 scalini finali per giungere al santuario della Madonna della Corona, in provincia di Verona, incastonato nella roccia a ridosso di uno strapiombo sulla Val d’Adige. I curatori del santuario gli hanno dato un attestato come pellegrino proveniente a piedi da più lontano. In una settimana Fausto (trapiantato di femore, 30 anni fa) ha percorso questa distanza, consumando un paio di scarpe che ha dovuto sostituire a metà percorso. Durissima la salita dei ripidi gradini finali. "All’arrivo la sentita coincidenza di una Messa solenne, con due Vescovi, per celebrare qui la chiusura dell’Anno Giubilare Mariano 15222022 in un luogo di grande fede e suggestione interiore" commenta Fausto, spronato ad altre imprese da affrontare però con più calma. "E’ stato incredibile percorrere 40 km al giorno per una settimana, alla mia età e con le mie problematiche. La prossima volta parto e quando arrivo... arrivo. Non mi imporrò più dei limiti temporali". Coppi da ragazzo non aveva seguito le orme del suo omonimo campione ciclistico, preferendo la corsa podistica tanto che gli fu dato il soprannome del noto mezzofondista Fiasconaro, che tuttora gli è rimasto. Ma il tumore che a trent’anni lo colpì ad una gamba fece temere non solo per la sua capacità di correre ma per la sua stessa vita.

Nel 1992 il trapianto di parte del femore e del ginocchio della gamba destra, da un ignoto donatore. Guarito, riuscì ad esaudire il desiderio di andare in bici ad accendere un cero a Sant’Antonio nella basilica di Padova. Impresa che ha ripetuto a piedi lo scorso settembre. Quest’anno ha scelto la suggestiva secolare meta di pellegrinaggio della Madonna della Corona cui si giunge dopo ben 2.500 scalini in selciato, che ricordano la Scala Santa di Roma e la salita di Gesù al Calvario. Fausto, dopo 15 interventi e alcuni dolori persistenti, sta ancora bene come ha dimostrato impiegando una sola ora per salire gli scalini (contro le 2 ore di media). All’arrivo Fausto è stato accolto da Giuseppe Signorini, di origini fiumalbine ma che da parecchi anni abita in provincia di Verona e ha voluto incontrarlo in questa particolare occasione. "A volte – dice Fausto – non serve crescere con le persone tutta la vita per essere amici invece esistono delle persone che non hai mai avuto l’occasione di vedere e capita di conoscerle in questo modo eccezionale, ciliegina sulla torta per questa avventura".

Giuliano Pasquesi