"Aggredita dai giocatori": caccia ai testimoni a Modena

Parapiglia nel locale, politica denuncia i due fratelli Ngapeth: le forze dell’ordine stanno provando a ricostruire l’accaduto

I due fratelli Earvin e Swan Ngapeth in maglia gialloblù

I due fratelli Earvin e Swan Ngapeth in maglia gialloblù

Modena, 30 aprile 2022 - Saranno gli accertamenti svolti dagli inquirenti a far luce su quanto sia veramente successo all’interno di un noto locale modenese la notte del 6 aprile, quando una giovane politica modenese sarebbe stata aggredita verbalmente e fisicamente da Swan ed Earvin Ngapeth, fratelli, entrambi in forze alla società di pallavolo Leo Shoes. A seguito della denuncia presentata dalla donna, infatti, sono scattati gli accertamenti e nei prossimi giorni saranno sentiti eventuali testimoni presenti quella notte. La giovane ha spiegato di essere stata appunto aggredita verbalmente e spintonata da alcuni giocatori del Modena volley, ma subito la società ha replicato alle accuse, con il presidente della Leo Shoes Catia Pedrini che ha difeso senza mezzi termini i suoi giocatori: "Siamo sconcertati da queste accuse – ha detto Pedrini – E’ una cosa vergognosa".

"Non abbiamo fatto nulla prima per non alterare la serenità della partita – sottolinea l’avvocato della giovane politica, Devis Panisi –. Siamo sconcertati dalle dichiarazioni della presidentessa che anziché cercare di verificare le circostanze, ha ritenuto di appoggiare a prescindere fatti gravi lesivi di una donna, oltretutto rincarando la dose. Ci confortano i tanti messaggi di solidarietà ricevuti, anche da parte di professionisti e politiche donne".

Nella denuncia contro gli sportivi la modenese fa presente di essersi avvicinata al tavolo del Modena volley e di essere stata successivamente aggredita verbalmente e fisicamente dai due fratelli. Secondo il presidente Pedrini, invece, "è stata lei a gridare che era stata picchiata, ma posso garantire che la squadra non c’entra nulla. È stata lei a insultare i giocatori".

Su quanto accaduto interviene l’avvocato Giovanna Zanolini, presidente dell’associazione ‘Donne e Giustizia’, che sottolinea come spesso la violenza verbale, purtroppo più difficile da provare, abbia, al pari di quella psicologica, effetti più devastanti di quella fisica. "Ha ricadute sull’equilibrio e sulla vita delle persone – sottolinea Zanolini – è intollerabile che una donna venga aggredita in un ambiente pubblico in questo modo, senza avere la possibilità di difendersi. Le leggi non servono e non bastano se non vi è un riconoscimento della violenza di genere e della dignità della donna comunque si manifesti. Questa donna – tuona Zanolini – può avere fatto qualsiasi cosa, ma nei confronti di un uomo le reazioni sarebbero state comunque diverse. L’impegno della nostra associazione è anche quello di andare nelle scuole, addirittura in quelle medie inferiori proprio per fare in modo che si possa arrivare ad una cultura del rispetto, di riconoscimento delle diversità. Concludo affermando che purtroppo dopo il lockdown la qualità delle relazioni è peggiorata e la ricaduta maggiore è in quelle intrafamiliari, con l’aggravante che questa incertezza economica rende ancora più difficile, per una donna, uscire da una relazione".