
La Giornata per la prevenzione della violenza contro chi lavora in corsia
Modena, 13 marzo 2025 – ‘Più cura per chi cura’: il motto della campagna della regione Emilia-Romagna lanciata in occasione della giornata per la prevenzione della violenza contro gli operatori sanitari e socio-sanitari, svoltasi ieri. L’obbiettivo della campagna è quello di "sensibilizzare, valorizzare la fiducia come base del rapporto medico-paziente e educare", commenta la vice sindaca Francesca Maletti, che ieri ha presentato la campagna alla presenza dei direttori delle strutture provinciali e rappresentanti delle forze dell’ordine, operatori sanitari e della cittadinanza. "Tutti attori di quel fondamento della sanità pubblica che è l’alleanza terapeutica". chiosa Geminiano Bandiera, direttore del Dipartimento di Emergenza-Urgenza interaziendale: "Il ruolo del medico è quello di allevare le sofferenze e risolvere, se possibile, il problema del cittadino. Il professionista sa quello che è meglio per il paziente in quel momento e agisce di conseguenza. Si è vista negli ultimi anni – in certi casi – una mancanza di questa consapevolezza, percependo come ’prestazionale’ e non professionale l’intervento".
Se da un lato l’intenzione è quella di educare e sensibilizzare la cittadinanza contro la violenza negli ospedali – dati alla mano nel 2024 ci sono stati 469 episodi di violenza solo nel modenese, 1,3 al giorno, per la maggior parte verso donne – dall’altro "si lavora per sensibilizzare chi nelle corsie ci opera", precisa Michael Fanizza, psicologo Ausl. "Per risolvere quest’emergenza ci siamo rivolti anche alla letteratura – continua – e ci siamo attivati per istruire gli operatori a empatizzare e disinnescare situazioni potenzialmente critiche. Attraverso procedure e ’check list’ volte a tutelare prima di tutto loro e i pazienti, medici e infermieri saranno preparati a riconoscere i segnali di stress nell’interlocutore, impareranno tecniche di de-escalation e mediazione. Attualmente sono 29 i socio-sanitari coinvolti in questo corso e a loro volta saranno ’insegnanti’ dei loro colleghi"".
Se maggiore sicurezza garantisce prestazioni migliori, questa è data anche dai ’pulsanti di emergenza’: adottati nel 2024 a Sassuolo. "Quest’anno purtroppo sono già stati premuti" commenta Marica Veronesi, infermiera "È stata una situazione spiacevole, ma l’intervento tempestivo delle Ffoo ci ha fatti sentire più tranquilli". A difendere gli operatori, sono intervenuti anche i Direttori dell’Aou Luca Baldino, della USL Modena Mattia Altini e Stefano Reggiani, dell’Ospedale di Sassuolo. "La campagna sul territorio e il coinvolgimento dei cittadini sono importanti per proteggere chi è lì per tutelarli, ma anche contrastare l’idea – portata avanti anche dalla politica che 15 anni fa li ha definiti ‘fannulloni’ – che la forza sia ormai uno strumento legittimo per ottenere risultati quando gli ospedali sono, e devono, essere luoghi di accoglienza, aperti e non blindati", commenta Baldino. La vice sindaca Maletti conclude ringraziando gli operatori, "specialmente dopo la pandemia certi legami della società si sono sfibrati. È nostro dovere come comunità rinsaldarli".