GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Alcatraz, idea studentato. Un gruppo di imprenditori: "Siamo pronti a investire"

Una cordata aveva provato a contattare la proprietà, ma non c’è stato seguito "Rispettiamo il valore sociale dell’edificio. Food court? Carico insostenibile"

Il direzionale Manfredini conosciuto come Alcatraz

Il direzionale Manfredini conosciuto come Alcatraz

Modena, 8 giugno 2025 – E se l’ex direzionale Manfredini, conosciuto come Alcatraz, diventasse uno studentato? L’ipotesi era circolata nell’autunno 2023: lo studio Engineering STS di Soliera ha contattato Numeria, la proprietà di allora, per conto di alcuni imprenditori: obiettivo, illustrare il progetto di studentato con la possibilità di accedere al contributo di 4 milioni a fondo perduto previsti dal Pnrr.

Dopo i primi incontri però i rapporti non sono proseguiti e Modena Life è risultata assegnataria del Manfredini. Nei giorni successivi alla pubblicazione della vendita, lo studio Engineering STS ha contattato anche i nuovi proprietari, il Fondo Modena Live, per illustrare il progetto di studentato ed il relativo contributo. Ma non c’è stato seguito.

Attraverso la convention a Palazzo Ducale, Modena Life ha annunciato un piano di rigenerazione senza entrare nei particolari. Nei mesi precedenti erano emerse le ipotesi di destinare a terziario e residenziale gli spazi, in particolare era stata ventilata l’idea di un Food court, una cittadella del cibo tutta peraltro da finanziare.

La possibilità di una casa dello studente in ogni modo è stata a quel punto accantonata, salvo rimanere nei propositi del gruppo di imprenditori che al momento preferisce rimanere anonimo, ma che si è reso disponibile a illustrare le caratteristiche e la fattibilità del progetto.

Il punto di partenza progettuale è che l’ex direzionale Manfredini esprime un carattere inconfondibile, una ’fortezza’, che trasmette il senso di sicurezza e solidità che proprio l’istituto di credito, il Banco San Geminiano San Prospero, voleva comunicare al territorio e alle famiglie nel momento in cui è stato costruito negli anni ‘80. L’idea che questo complesso possa essere ri-trasformato in uffici è stata esclusa a priori, mentre invece il Comune ha approvato proprio di recente una delibera – che rientra nel Piano casa dell’amministrazione comunale – per la trasformazione di uffici sfitti in alloggi, proprio per venire incontro alla crescente domanda di abitazioni da parte dei modenesi, studenti, turisti e lavoratori.

Tenendo presente anche che è in corso una convenzione tra Comune e Unimore all’insegna di ‘Modena città universitaria’, chi sostiene che lo studentato possa essere una soluzione più praticabile rispetto alle alternative proposte, fa presente che se passasse l’idea ‘food’ ci si ritroverebbe con uno spazio di circa 5mila metri quadri, grosso modo la superficie complessiva dei ristoranti del centro storico. Considerato che è ragionevole pensare che non arrivi a Modena il doppio dei clienti, il rischio è che si rompano equilibri costruiti in anni di paziente pianificazione, con gli investimenti di tanti piccoli e medi imprenditori nel settore della ristorazione e più in generale dell’intrattenimento. Non meno importante sarebbe il consistente afflusso di auto anche nell’orario serale si concentrerebbe su via Monsignor Luigi Della Valle, con le possibili lamentele tipiche delle zone ad alta concentrazione di locali pubblici o attività commerciali. In altre parole, un altro motivo per ritenere lo studentato la scelta migliore per il quartiere sarebbe il minor carico urbanistico: gli studenti fuori sede di norma non dispongono dell’auto e si muovono perciò con i mezzi pubblici oppure in bicicletta.

Anche da un punto di vista ambientale, questo progetto di studentato è stato pensato conservando circa il 70 - 80% delle partizioni interne che significa evitare di produrre un enorme quantità di ’rottami’ da trasportare con mezzi pesanti in centro città con il relativo smaltimento, ma non solo: altrettanta quantità di materiale edile dovrebbe essere trasportata e messa in opere per ridisegnare i nuovi spazi.

Prendiamo in esame allora la suggestione dello studentato. "L’idea – spiegano gli imprenditori attraverso lo studio Engineering STS – la riteniamo rispettosa del valore anche simbolico, quale sede della Direzione Generale della Banca San Geminiano e San Prospero, per quello che ha rappresentato per il mondo dell’imprenditoria, ma anche per le famiglie del territorio".

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