Altra impennata, ma il virus fa meno paura "E c’è chi non denuncia di essere positivo"

L’Ausl registra una crescita dei contagi, ma i ricoveri sono sotto controllo. Cossarizza: "La circolazione è più alta di quello che sappiamo"

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di Alberto Greco

"Il virus ha ripreso a circolare. Siamo attorno al 19,7% di positivi al tampone, mentre l’incidenza pari a 510 casi ogni 100mila abitanti (384 su 100.000 una settimana fa) è elevata". Riassume così la situazione epidemiologica modenese il direttore generale della Azienda Usl di Modena Antonio Brambilla che ha illustrato i dati sulla diffusione della pandemia in provincia di Modena. Numeri che, secondo l’immunologo di Unimore, Andrea Cossarizza, potrebbero essere però falsati da chi fa il tampone domestico e non comunica la positivita: "C’è chi fa il tampone a casa e, se positivo, magari si autoisola ma non si denuncia. La circolazione del virus, secondo me, è più alta di quello che sappiamo".

I casi di re-infezioni rappresentano il 6,3% dei positivi diagnosticati. "L’incremento dei casi – avverte Brambilla – interessa tutte le fasce di età con punte più elevate tra 6-10 anni, 11-13, 19-24 e 25-49". Le classi scolastiche in quarantena al 21 marzo erano 13. Non allarma, invece, il numero dei ricoverati (114), di cui 2 in terapia intensiva e 5 in quelli di sub-intensiva. Gli altri 107 sono accolti nei reparti di area medica covid. Oltre il 50% di loro hanno avuto un ricovero per cause diverse dal coronavirus, risultando positivi al tampone solo al momento della ammissione oppure durante il periodo di degenza. "La quasi totalità dei ricoverati – precisa Brambilla – sono pazienti pluripatologici".

Il basso numero di persone ricoverate è un elemento di tranquillità, poiché rispetto alla dotazione di posti letto (159 nelle terapie intensive e 899 nei reparti di area medica) l’indice di occupazione si tiene su assoluti livelli di guardia: 11,9% nei reparti per acuti e 1,2% nelle terapie intensive. "Il miglioramento, nonostante una situazione virale molto sostenuta – come precisa Brambilla – è attribuibile se confrontiamo i dati con quelli di un anno fa al successo della campagna vaccinale". Da inizio pandemia i decessi per covid sono stati 2.070 ma negli ultimi trenta giorni l’età media dei deceduti si è innalzata a 85 anni. Infine, le persone seguite a domicilio sono 4.654. "In un quadro di circolazione virale sostenuto – commenta Brambilla - la pressione sui servizi sanitari è comunque contenuta e riusciamo a gestirla bene". Anche i dati della campagna vaccinale "sono molto confortanti", soprattutto se si pensa che tra la popolazione di età superiore a 5 anni l’86,5% ha ricevuto almeno una dose e l’85,2% ha completato il ciclo, mentre tra gli eleggibili chiamati per la dose aggiuntiva il 94% l’ha già ricevuta. Un altro dato interessante riguarda la fascia 5-11 anni dove in provincia di Modena il 47,2% ha ricevuto almeno una dose contro una media nazionale del 37,5%.

A gettare acqua sull’entusiasmo di questi numeri rassicuranti ci pensa il professor Andrea Cossarizza, immunologo di Unimore, che avverte "Non abbiamo i numeri completi sottomano degli infettati, – avverte il professore – in quanto c’è un dato che non è stato presentato e riguarda il numero di persone che si fanno il tampone a casa, che sono positivi e non denunciano. Questo è un problema da due punti vista perché vengono a mancare dei casi e perché poi dobbiamo affidarci al senso civico ed al buon senso delle persone di questo tipo che devono rimanere a casa fino a quando il tampone non diventa negativo. La circolazione del virus, dunque, è - sostiene Cossarizza - più alta". Categorico il docente modenese anche sull’allentamento delle misure preventive come la caduta dell’obbligo della mascherina al chiuso e del green pass. "Io credo che le persone in questi 2 anni di pandemia hanno capito – afferma Cossarizza - quali sono i metodi per difendersi dal virus e credo che sarebbe opportuno continuare almeno per un po’ a rispettare certe misure protettive, in specie al chiuso dove l’aria circola un po’ meno e con la mascherina si è protetti. Sul fatto poi di togliere il green pass io francamente non sono particolarmente felice perché lo vedo come un regalo alle persone che non hanno voluto vaccinarsi".