Anche il tetto è crollato: ’sos’ chiesetta Ricci

Via Finzi, la cappella cade a pezzi. Il Comune ha già pronto il progetto di recupero e valorizzazione, si attende l’ok della Regione

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di Stefano Luppi

E’ in estremo pericolo, perché caratterizzata da un degrado ormai estremo, la cappella Ricci in viale Finzi. Il piccolo edificio, circondato da nastri da cantiere che però non bloccano gli ingressi notturni, da anni è privo del tetto e ormai è praticamente un cumulo di macerie. Sopravvivono, chissà per quanto, le mura perimetrali, ormai però molto scrostate e il rischio di crolli è forse imminente visto che agiscono ogni giorno su questi lacerti gli agenti atmosferici. E la collocazione lungo la strada della chiesetta – di fronte alla quale è attivo un cantiere stradale comunale – non aiuta di certo visto che numerosi abitanti preoccupati segnalano che le (tante) prostitute della zona sono solite appartarsi proprio lì, la notte, con i clienti.

Insomma dire che è corsa contro il tempo per salvare un bene storico è dir poco e il Comune da tempo è corso ai ripari tentando di metterci una ’pezza’: ora la palla spetta alla Regione che deve fornire via libera urbanistici, dopodiché l’amministrazione municipale ha intenzione di aprire in fretta un cantiere che vedrà la luce nei prossimi mesi. La cappella Ricci, infatti, oggi è di proprietà comunale (formalmente da dicembre 2019, anche se già in precedenza l’ente pubblico ha collaborato con progetti preliminari di recupero) ma per decenni è stata del Demanio statale. Quest’ultimo – come accade anche all’ex caserma Garibaldi, della medesima proprietà pubblica e in condizioni terribili – ha lasciato paurosamente deperire l’edificio che comunque, ancora oggi, è in questo stato degradante.

"Il Comune di Modena – spiega l’assessore ai lavori pubblici Andrea Bosi – ha aperto il confronto con la Regione per il recupero della chiesetta Ricci, ben prima che l’edificio settecentesco diventasse di proprietà dell’amministrazione. Il nostro obiettivo è di metterla in sicurezza il prima possibile. Contiamo di riuscire a intervenire nel giro di qualche mese, una volta ottenuto l’ok al cofinanziamento da parte della Regione". L’amministratore comunale ricorda che la chiesetta Ricci è formalmente del Comune da quindici mesi, mentre il progetto preliminare per arrivare al restauro fu presentato dall’ente locale alla Regione che l’approvò già a fine 2017. Oltre tre anni fa. "Il progetto esecutivo per la messa in sicurezza della chiesetta – prosegue Bosi – oggi in condizioni precarie a causa del lungo tempo di inutilizzo e dei danni causati dal terremoto 2012, è stato trasmesso alla Regione nello scorso febbraio e qualche giorno fa è stata presentata la documentazione integrativa che ci è stata richiesta".

Il valore dell’intervento comunale sarà pari a 90 mila euro, di cui una parte proveniente dai fondi di ricostruzione post sisma e per il resto presi direttamente dalle casse comunali. "I lavori – termina l’assessore – saranno un restauro vero e proprio e avranno perciò un carattere strettamente conservativo: si interverrà ovviamente in particolare sul tetto. Verrà inoltre effettuata una velinatura delle pareti in modo da salvare i decori pittorici rimasti. Inoltre svilupperemo un ulteriore progetto volto a valorizzare e far conoscere la chiesetta Ricci, inserendola nei percorsi storici, culturali e religiosi della città". Ma, appunto, occorre fare presto.