Carpi, appalti e dossieraggio: 4 indagati

L’ex assessore Morelli accusato di tentata concussione e diffamazione. Leghista nei guai

L’ex assessore alla Cultura del Comune di Carpi, Simone Morelli

L’ex assessore alla Cultura del Comune di Carpi, Simone Morelli

Carpi (Modena), 24 marzo 2019 - Quattro avvisi di chiusura indagine sono stati recapitati venerdì dalla Procura di Modena nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri che ha sconvolto il Comune di Carpi. L’ex assessore alla Cultura, Simone Morelli, è stato avvisato dal pm Claudia Natalini e dal procuratore capo Lucia Musti circa la chiusura delle indagini preliminari a suo carico: è accusato di tentata diffamazione e tentata concussione. Con lui sono indagati anche Simone Ramella, titolare di PartLab, agenzia di organizzazione eventi, accusato in concorso di frode nelle pubbliche forniture; Davide Langianni di Arpalice, accusato di falso commesso da privato in atto pubblico; e un esponente della Lega Nord di Modena, indagato sempre per tentata diffamazione.

Non è chiaro se questi avvisi di garanzia rappresentino una prima tranche dell’inchiesta o se l’indagine sul ‘caso appalti’ si chiuda qui. Stando alle carte in possesso dei quattro, l’ex vicesindaco sarebbe accusato di aver tentato, abusando del suo ruolo, di ottenere denaro o altre utilità in cambio di favori. Ma da chi? Probabilmente dagli imprenditori con cui trattava per organizzare gli eventi in città. Tra quelli finiti sotto la lente, la Notte bianca di fine estate e il Capodanno. Se Langianni è finito nei guai proprio per aver dichiarato falsi requisiti per ottenere l’appalto del veglione in piazza Martiri (poi annullato), a Ramella viene contestata la frode per «aver chiesto denaro agli ambulanti della Notte bianca, garantendo spazi migliori a chi pagava, effettuando una vera e propria compravendita degli spazi pubblici».

La tentata diffamazione in capo a Morelli e al leghista, è invece relativa al ‘dossieraggio’ che secondo le indagini l’ex vicesindaco avrebbe messo in atto per screditare l’attuale sindaco Alberto Bellelli. Morelli avrebbe preparato il dossier con false informazioni che accusano il sindaco, e avrebbe fatto in modo che il documento arrivasse ad alcuni giornali attraverso la collaborazione di un componente della Lega Nord provinciale.