REDAZIONE MODENA

Argini dei fiumi fragili "Deportate tassi e istrici"

La Regione dispone la cattura e il ricollocamento a distanza degli animali "Le loro tane causano esondazioni". Le operazioni tra settembre e dicembre

Un massiccio piano di deportazione di istrici e tassi predisposto dalla regione Emilia-Romagna. L’intento è liberare argini e corsi d’acqua a rischio di pericolose inondazioni da specie fossorie, come anche nutrie, considerate tra le principali imputate dei più recenti eventi alluvionali come il collasso arginale avvenuto nella frazione di San Matteo di Modena, in destra idrografica del fiume Secchia, il 19 gennaio 2014. In quella occasione l’allagamento procurò danni ingenti in una vasta area agricola ed urbanizzata, compresi i centri abitati di Bastiglia e Bomporto e delle relative zone artigianali. Confortato dal parere di una commissione di esperti, che hanno evidenziato che la presenza di tane di animali ad abitudini fossorie, scavate sulle arginature dei corsi d’acqua, rientravano tra le cause che hanno determinato il crollo arginale, ora la regione ha approvato un piano triennale per catturare e traslocare, o si potrebbe dire "deportare", questi animali e allontanare i pericoli per la sicurezza idraulica di fiumi e corsi d’acqua. Secondo un’indagine fatta nel 2019 è stata accertata la presenza in regione di 149 colonie di istrici, 90 di tassi e 83 colonie abitate da entrambi i mammiferi, mentre per ulteriori 95 la specie era incerta. Cifre considerate dagli esperti al ribasso. Anche per la rottura arginale del Panaro del 2020 una commissione ad hoc ipotizzò tra le possibili cause gli scavi degli animali. Nel 2019 e nel 2021 furono pertanto approvati due provvedimenti per avviare una stagione di cattura di istrici e tassi, e col secondo anche di nutrie, che però non diedero particolari risultati. Considerata comunque "la fragilità del territorio interessato, come dimostrato dai ripetuti eventi alluvionali", si legge nel piano approvato nei giorni scorsi dalla giunta Bonaccini, la regione ha deciso di "proseguire l’attività di cattura e traslocazione degli esemplari di tasso e istrice al fine di limitare l’azione di indebolimento dei tratti arginati, nelle more dell’approvazione di un piano regionale finalizzato a tutelare la pubblica sicurezza da emergenze idrauliche".

Il piano dedicato a istrici e tassi, poiché per le nutrie c’è quello approvato nel 2021, sarà esteso fino alla fine del 2024 e riguarderà le sponde dei fiumi Secchia e Panaro, a partire dalle rispettive casse di espansione, fino a comprendere il canale Naviglio a partire dalla periferia nord di Modena fino a Bomporto. La zona interessata ha un’estensione di 15.000 ettari. Catture e deportazioni degli animali per ragioni di rispetto della etologia di queste specie si effettueranno tra settembre e dicembre e gli animali saranno liberati a non meno di un chilometro da tane già conosciute.

Alberto Greco