Arrigo Levi morto, Modena piange il famoso giornalista

Aveva 94 anni ed era tornato a casa dopo un lungo ricovero dovuto a problematiche legate. all'età. I funerali si svolgeranno martedì al cimitero di Santa Maria di Mugnano

E' morto Arrigo Levi

E' morto Arrigo Levi

Modena, 24 agosto 2020 - È morto stanotte nella sua casa romana Arrigo Levi, giornalista, scrittore, conduttore televisivo, aveva 94 anni essendo nato a Modena il 17 luglio 1926. Era tornato a casa dopo un lungo ricovero dovuto a problematiche legate all'età: in ospedale quando aveva sentito approssimarsi la fine ha cantato l'inno d'Israele e una filastrocca modenese, legata probabilmente alla sua infanzia. Tra i tanti incarichi prestigiosi è stato direttore de La Stampa ed editorialista del Corriere della sera. I funerali saranno in forma privata a Modena, domani, martedì 25 agosto, alle 15, al cimitero di Santa Maria di Mugnano a Modena, dove riposa dal 2017 anche la moglie Lina Lenci. 

La vita di Arrigo Levi

Levi apparteneva a una famiglia della Comunita' ebraica di Modena. Costretto nel 1942 a trasferirsi con i genitori in Argentina per sfuggire alle persecuzioni delle leggi razziali, si e' avvicinato al giornalismo a Buenos Aires collaborando al giornale "L'Italia libera" del Partito d'Azione.

Tornato con la famiglia in Italia subito dopo la guerra, Levi si e' laureato in Filosofia e ha lavorato all'"Unita' Democratica", giornale diretto da Guglielmo Zucconi. Trasferitosi in Israele si e' arruolato volontario nelle brigate del Negev e ha partecipato alla prima guerra arabo-israeliana, scrivendo corrispondenze dal conflitto per i quotidiani Liberta' e Gazzetta di Modena, nonche' per la rivista socialista Critica Sociale diretta da Ugo Guido Mondolfo. Di nuovo in Italia, si e' trasferito a Londra, dove ha lavorato al programma "Radio Londra" presso la BBC.

Poi e' stato corrispondente del quotidiano torinese "Gazzetta del Popolo" e del quotidiano "Corriere d'Informazione", edizione pomeridiana del "Corriere della Sera". Nel 1960 si e' trasferito a Mosca. Qui, fino al 1962, e' stato corrispondente del Corriere della Sera e poi, fino al 1966, e' stato corrispondente de Il Giorno. Nel 1966 e' passato alla Rai, dove ha condotto il telegiornale fino al 1968: una novita' per l'epoca perche' prima le notizie venivano lette da uno speaker e non da un giornalista professionista.

Dal 1969 Levi ha lavorato alla Stampa di Torino prima come inviato e poi come direttore. Dal 1979 al 1983 ha collaborato con il Times, curando la rubrica di problemi internazionali. Nel 1988 e' diventato capo editorialista del Corriere della sera e dal 1998 al 15 maggio 2013 e' stato consigliere per le relazioni esterne del Quirinale, prima con Carlo Azeglio Ciampi e poi con Giorgio Napolitano.

Il nome di Levi e' associato a tanti programmi curati per la Rai, come Tam Tam (1981), Punto sette e Punto sette, una vita. Ha lavorato anche per Canale 5, guidando il programma Tivu' Tivu' con Angelo Campanella (dal 1987 al 1988). In seguito e' ritornato in Rai, con le trasmissioni I giorni dell'infanzia (1993), Emozioni Tv (1995) e Gli archivi del Cremlino (1997), della quale e' stato anche autore. Nel 1999, su Raiuno, ha condotto C'era una volta la Russia. 

Il cordoglio di Bonaccini: "Perdiamo un grande intellettuale"

"Oggi ci lascia un grande giornalista e un intellettuale di spessore. Con Arrigo Levi se ne va un testimone ineffabile della storia del Novecento, un modenese che ha dovuto lottare contro le leggi razziali fasciste e che ha saputo raccontare il mondo in modo onesto e appassionato. Se ne va un altro grande emiliano-romagnolo, che da questa terra partì per raccontare il proprio tempo. Ai suoi cari le più sentite condoglianze, mie personali e di tutta la Giunta regionale dell' Emilia- Romagna", così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo la notizia della morte di Levi.

Il sindaco Muzzarelli: "Era un appassionato europeista"

"La nostra città oggi piange un giornalista tra i più stimati a livello nazionale - spiega Muzzarelli - che lasciò Modena e l'Italia per sfuggire all'orrore del fascismo e delle leggi razziali, ma ci tornò subito dopo la guerra per dirigere la Gazzetta, tra il 1946 e il 1948. Poi, uno dopo l'altro, incarichi prestigiosi nel mondo dell'informazione e come consigliere al Quirinale dei presidenti Ciampi e Napolitano - dice il sindaco di Modena Muzzarelli -. Appassionato europeista, ha sempre accolto gli inviti del Comune e, per esempio, ha partecipato nel 2007 all'incontro sui 50 anni del Trattato di Roma ("Piu' opportunita', meno frontiere"), nel 2009 a un'iniziativa sull'anniversario della Caduta del Muro e nel 2010 ha concluso quell'edizione della Summer School Renzo Imbeni con una lezione dedicata ai cambiamenti istituzionali dell'Unione europea".

Levi, inoltre, conclude il sindaco, "non ha mai fatto mancare, ogni volta che ha potuto, il suo contributo sui temi legati alla Giornata della Memoria rendendosi spesso disponibile anche a incontri con gli studenti, come nel 2006 in occasione della presentazione dell'opera sulla Storia della Shoah".