«Arrivano a non riconoscere più i parenti stretti»

«C’È l’unità operativa demenze che assiste le famiglie e innanzitutto i pazienti. Ma i parenti di persone affette da demenza hanno bisogno a loro volta di supporto quotidiano; il caregiver familiare espone a livelli di stress e carico incredibili. È naturale prenderci cura degli altri, dei nostri cari ma questo comporta anche un malessere personale. Ecco perchè oggi si parla di dare supporto psicologico e materiale al cargiver». Così Fabrizio Starace, direttore del dipartimento di salute mentale.

Cosa comporta accudire una persona affetta da demenza senile?

«È una condizione difficile: parliamo di una patologia progressivamente ingravescente e che comporta una serie di difficoltà. I familiari si trovano a non essere neppure riconosciuti nella fase avanzata della malattia e la situazione è pesante in primis per il paziente poichè alterna condizioni di consapevolezza a momenti perde completamente i riferimenti».

Quindi spesso i pazienti non sono lucidi...

«È così, soprattutto nella fase avanzata della patolgia. E ciò crea nella persona affetta da demenza un disagio fortissimo perchè è come se vivesse contemporaneamente due realtà diverse ma nella quotidianeità. Quando però tornano in possesso delle proprie capacità di discernimento si rendono conto di quanto sta loro capitando, soprattutto nelle persone che ricoprivano ruoli importanti; forti».

E cosa comporta?

«Lo stato di demenza si alterna spesso a quello depressivo proprio per la consapevolezza. Anche perchè la patologia comporta anche momenti deliranti; di tipo allucinatorio e questi sono quadri che si possono verificare anche frequentemente. Ad esempio spesso ci troviamo dinanzi ad anziani assistiti da badanti nei confronti delle quali gli stessi iniziano a sviluppare una diffidenza. E questo nonostante magari l’operatore sia la persona migliore del mondo. Eppure ci sono anziani affetti da demenza che si dicono certi di aver subito furti, maltrattamenti o comunque si ritengono vittime di episodi mai avvenuti».

Da cosa si origina la patologia?

«È un graduale decadimento cognitivo che fa sì che queste persone, pur essendo a casa propria, vengano proiettate in un contesto per loro nuovo, incerto. La forma di decadimento cognitivo è legata a trasformazioni patologiche del tessuto celebrale; un accumulo di una specifica proteina che compromette il metabolismo delle cellule nervose».

v.r.