"Sono asessuale, ma non è una malattia"

Andrea, dopo la trasmissione che li definisce ‘portatori di un morbo’, si racconta

Andrea Biagiotti

Andrea Biagiotti

Modena, 2 settembre 2018 - «Ciao, sono Andrea Biagiotti e sono asessuale. Non è una malattia, ma semplicemente la mancanza di attrazione sessuale e l’assenza di interesse o desiderio per il sesso. Perchè sono asessuale? Perchè sono nato così. Etero, gay, asessuali si nasce e non si diventa. Mi fa male quello che hanno detto in trasmissione? No, semplicemente mi dispiace che venga fatta disinformazione e non informazione. Sarebbe sufficiente leggere su wikipedia». Nessuno dovrebbe essere costretto a giustificare il proprio orientamento sessuale ma Andrea, 32 anni, esce allo ‘scoperto’ per fare chiarezza su un tema che, trattato in modo offensivo nel corso di una trasmissione, ha indignato tanti. Nei giorni scorsi lo stesso segretario nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni, ha inviato una lettera al presidente della Commissione di Vigilanza Rai per protestare su quanto andato in onda su Rai Radio 2 nella trasmissione “Al Posto del Cuore”, condotta da Paola Perego e Laura Campiglio.

«Nel corso della trasmissione – riferisce Piazzoni – è stato affrontato il tema delle persone asessuali e le conduttrici del programma lo hanno fatto in chiave decisamente offensiva, definendo le persone asessuali come “malati”, portatori di “un morbo”, “strani”, che “sicuramente non si riproducono, quindi sono una categoria in via d’estinzione». Andrea spiega come queste parole abbiano ferito tante persone: «In base agli studi siamo l’1 per cento della popolazione – spiega – ma non lo siamo diventati con gli anni. Siamo semplicemente nati così; come gli omosessuali o i bisessuali. Quindi parlare di morbo o di categoria in via di estinzione è fuorviante e offensivo: è una condizione naturale, non è una scelta o una promessa di castità. Semplicemente una persona non ha interesse o non prova piacere a fare sesso e non capisco perché mai per qualcuno ciò dovrebbe rappresentare un problema».

Andrea spiega di aver capito di essere asessuale circa quattro anni fa. «Ero ad un convegno e ho sentito quel termine per la prima volta da una ragazza che si stava raccontando. E ho capito che parlava anche di me. Non riesci a spiegartelo fino a che non ottieni risposte da qualcuno che vive e prova anzi, non prova quello che non provi tu». Andrea, che fa il magazziniere e si sposta tra Modena e Bologna, di rapporti sessuali ne ha avuti in passato. «Ho iniziato a 22 anni ma non mi piaceva, non provavo nulla. Parlo anche di attrazione fisica, nè per uomini nè per donne anche se ho una preferenza estetica verso gli uomini. Non c’è pulsione, non c’è la voglia di andare a letto con qualcuno. E se lo fai è perchè senti che ti viene imposto: dalla società in primis ma anche dagli amici o dalla famiglia, anche se la mia mi ha sostenuto. Però ovviamente se hai un partner non puoi rifiutarlo perchè rischi di fargli male. Non è semplice da capire. Sono in salute; siamo in salute: non ci sono disfunzioni, per intenderci. Semplicemente: non ci piace».

E le emozioni? Gli asessuali non sono necessariamente disinteressati anche ai rapporti di natura romantica. «Ci sono asessuali aromantici, che non provano neppure l’emozione – spiega ancora – , non sentono il trasporto emotivo o il desiderio di avere un partner. C’è tutto un mondo o sottomondo dentro a quell’1 per cento che dicono che siamo. Ma io le emozioni le provo e mi sono innamorato: non escludo che avrò altre storie. Semplicemente, non faccio sesso. La trasmissione? Potevano almeno chiedere scusa».