"Badanti, tampone a chi torna dall’estero"

Il vademecum: isolamento obbligatorio in albergo convenzionato se si condivide la stanza da letto con l’anziano da accudire.

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Soprattutto badanti, ma anche lavoratori stranieri e turisti italiani di rientro dall’estero in Emilia-Romagna. A queste tre categorie di persone, e prioritariamente alle collaboratrici familiari che vengono a contatto con le persone anziane, si rivolge il protocollo per gestire la quarantena, a cui sta lavorando la Regione. "Per quanto riguarda gli assistenti familiari – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini – la situazione è ampiamente sotto controllo, ma non va comunque sottovalutata. Anche perché sono oltre 60mila, da Piacenza a Rimini". Secondo dati Inps, nel 2018 erano circa 12.500 le colf e badanti in regola occupate in provincia di Modena, ma alcune ricerche stimano che i rapporti di lavoro irregolari rappresentino il 58% del totale. Di qui l’ipotesi, fatta dalla Cisl, di 29mila assistenti familiari effettive nel modenese.

Saranno dunque le famiglie (per le badanti, o i turisti italiani in vacanza all’estero) e le imprese (per i lavoratori) a indicare all’Azienda Usl di competenza quando, da quale Paese e dove arrivano le persone (se in aeroporto, autostazione, stazione ferroviaria, e così via). Sarà messo a disposizione un apposito form on line sui siti istituzionali. Il primo tampone verrà effettuato nei luoghi dell’arrivo (per la badanti in arrivo in corriera a Modena forse anche direttamente alle fermate come quelle di via Gottardi, piazzale Primo Maggio, stazione ferroviaria), o a domicilio. Se positivo, la persona andrà subito condotta in una struttura alberghiera, per Modena all’hotel Tiby. "Il costo non sarà a carico della famiglia, che si dovrà già fare carico della sostituzione – ha precisato l’assessore – ma della sanità pubblica. Naturalmente, parliamo di badanti regolari".

Se invece l’esito sarà negativo, la badante dovrà firmare il protocollo, che la impegnerà ad osservare la quarantena (14 giorni) al domicilio, osservando tutta una serie di misure: misurazione della febbre due volte al giorno; obbligo di indossare mascherina, guanti e grembiule idrorepellente quando è in contatto con la persona anziana; sanificazione dei locali e, in caso di utilizzo dello stesso bagno, sanificazione ogni volta dopo l’uso. Ancora: distanziamento dall’anziano, salvo mansioni di cura e somministrazione cibo; divieto di mescolare gli oggetti dell’anziano con i propri; divieto di dormire nella stessa stanza. In caso di presenza di un’unica stanza da letto nella casa dell’anziano assistito, la badante dovrà comunque trascorrere la quarantena in una struttura alberghiera convenzionata. L’Ausl predisporrà controlli a campione; in caso di mancato rispetto del protocollo, scatteranno sanzioni a carico della badante e della famiglia. Dopo 7 giorni, verrà effettuato un altro tampone di controllo. Se negativo, il protocollo andrà osservato ancora per una settimana.

La richiesta di una maggiore attenzione verso le badanti che rientrano dall’estero era stata avanzata da Spi Cgil: "Crediamo che si debba trovare una soluzione che definisca un protocollo di intervento, al fine di dare garanzie alle assistenti familiari e alle famiglie degli anziani". La soluzione è arrivata proprio ieri dalla Regione, che ha elaborato un piano per accogliere in sicurezza le badanti provenienti dall’estero, allargando le misure anti Covid a lavoratori stranieri e tursiti italiani. Dal primo luglio al 6 agosto, l’Emilia-Romagna si attesta su una media di 40 nuovi casi di positività al giorno. Sul totale (1490 casi), il 65% sono asintomatici. Per quanto riguarda i rientri dall’estero, finora sono stati rilevati 175 casi, prevalentemente da Albania, Romania, Bangladesh, Senegal, Croazia e Ucraina. Di questi, 5 sono badanti.

Valentina Beltrame