Bomba a mano in garage: giovane arrestato

La polizia nell’abitazione cercava una pistola Ha trovato un ordigno della 2ª guerra mondiale

bomba a mano

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Cercavano una pistola, hanno trovato una bomba a mano. Sono rimasti sbigottiti gli agenti del commissariato di Sassuolo quando sono entrati nell’abitazione di un cittadino ucraino di 36 anni, residente vicino al parco del Tricolore. La polizia giovedì si era presentata alla porta di casa dell’uomo per effettuare una perquisizione: su impulso della procura di Modena, cercava un’arma con la quale il 36enne avrebbe percosso e minacciato una persona. I poliziotti del commissariato di Sassuolo si sono messi all’opera, frugando in tutte le stanze. Ma invece della pistola, si sono imbattuti in una bomba a mano risalente alla Seconda guerra mondiale, un ordigno di modello MILLS M36, in buono stato di conservazione, custodito in una scatola appoggiata su uno scaffale del garage dell’abitazione.

A quel punto gli agenti hanno chiesto spiegazioni chiamando immediatamente il Nucleo artificieri di Bologna, intervenuto sul posto. Gli specialisti hanno verificato e constatato che «la bomba a mano, anche se priva di elementi esplodenti e innescanti, è comunque potenzialmente atta all’impiego e riutilizzabile».

Per tale ragione l’uomo, incensurato, è stato arrestato in flagranza di reato e su disposizione del pubblico ministero condotto in carcere a Modena in attesa della convalida di stamattina del giudice delle indagini preliminari.

La legge prescrive che non è possibile detenere armi da guerra in casa, neanche se vengono denunciate prima e anche se sono inerti. Lo stesso 36enne ha spiegato alla polizia che si trattava di un cimelio che gli era stato regalato da un conoscente, che a sua volta lo aveva trovato nelle campagne, e che non era carico. La normativa però in questi casi fa presente che anche se scarico, un ordigno di quel genere può essere ricaricato in qualsiasi momento e risultare impiegabile. Diverso sarebbe stato se invece che l’intera bomba gli agenti ne avessero trovato solo una parte. Occorrerà verificare se l’uomo fosse pienamente consapevole della situazione, se cioè si possa ravvisare dolo, oppure se si è trattato di una semplice imprudenza.

Di casi specifici ce ne sono molti: uno di questi è riconducible a un uomo di Vicenza che qualche anno fa era stato denunciato per la stessa ragione e poi è stato assolto perché dagli ordigni che aveva in casa era stata rimossa la cosiddetta ’catena esplosiva’, vale a dire il detonatore e la carica che rendono la bomba potenzialmente pericolosa. Inoltre bisognerà valutare se il punto in cui ha collocato l’ordigno il 36enne sia considerato pericoloso o meno.

Gianpaolo Annese