Bottura e l'appello sul Dpcm "Così i ristoranti muoiono. Lasciateci chiudere alle 23"

Il pluripremiato chef modenese si rivolge al premier Giuseppe Conte: "Noi facciamo cultura, ecco come possiamo salvare il nostro patrimonio"

Massimo Bottura

Massimo Bottura

Modena, 26 ottobre 2020 - "Io credo che oggi un ristorante, in Italia, valga una bottega rinascimentale: facciamo cultura, siamo ambasciatori dell’agricoltura, siamo il motore del turismo gastronomico, facciamo formazione, ed ora abbiamo dato inizio ad una rivoluzione culinaria ‘umanistica’ che coinvolge il sociale. L’ospitalità e la ristorazione, l’arte e l’architettura, il design e la luce sono gli assi portanti della nostra identità. Negli ultimi cinque anni a Modena, grazie ad un micro ristorante come l’Osteria Francescana, sono nati oltre 80 bed & breakfast". È il commento che lo chef Massimo Bottura rilascia in merito agli effetti del dpcm sul mondo della ristorazione, un testo indirizzato al premier Giuseppe Conte.

"Focalizzandoci sulla ristorazione in pochi oggi hanno liquidità. Anzi, oggi più che mai ci sentiamo soli. Abbiamo chiuso a marzo e ci avete chiesto di riaprire dopo tre mesi rispettando le regole. L’abbiamo fatto. In tantissimi si sono indebitati per mettersi in regola: mascherine, gel, scanner di temperatura, saturimetri, sanificazione dell’aria, test per tutto lo staff, ingressi alternati, tavoli distanziati. Per uscire da questa crisi senza precedenti – aggiunge Bottura - abbiamo bisogno di speranza e fiducia. La speranza è quella che ci mantiene in una condizione attiva e propositiva. La fiducia è credere nelle potenzialità personali e degli altri. La forza principale che ci ha sempre sostenuto è il sogno, non il guadagno".

Da qui l’allarme dello chef stellato: "Oggi, senza liquidità, perché in tanti continuano a sognare con l’incasso giornaliero, molti non ce la faranno e il Paese perderà una delle colonne portanti della sua identità. Abbiamo bisogno della chiusura serale almeno alle 23; di liquidità in parametro ai fatturati; della cassa integrazione almeno fino alla stabilizzazione del turismo europeo; della decontribuzione 2021 visto che per il 2020 abbiamo già adempito in pieno; dell’abbassamento dell’aliquota iva al 4% per il prossimo anno. La politica è fatta di coraggio e di sogni. È simile alla poesia. È fatta di immaginazione e di futuro. La politica deve rendere visibile l’invisibile”, termina Bottura.