"Bretella, AutoCs ritiri gli espropri"

Il monito del comitato al ministero: "Non si approfitti dell’emergenza per bypassare verifiche e confronto"

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"AutoCs ritiri le comunicazioni relative agli espropri. Non approfitti della situazione di emergenza per bypassare verifiche ambientali e confronto pubblico". L’appello è del cartello delle associazioni ambientaliste riunite nel comitato ‘No Bretella’ a proposito delle missive spedite ai proprietari dei terreni interessati dal tracciato autostradale. Un monito contenuto nella lettera inviata a Ministeri, Regioni, Autobrennero e istituzioni locali. Le associazioni ravvisano "l’oggettiva esigenza del ritiro delle comunicazioni relative alle pratiche di esproprio da parte del concessionario AutoCS". Il metodo democratico, attaccano le associazioni, "è stato ignorato permanentemente e volutamente sia dalla Regione che da tutte le Istituzioni locali, le quali – da sempre favorevoli al progetto – hanno quindi una gravissima responsabilità sia per le conseguenze devastanti che l’opera avrà sulla salute e l’ambiente, sia nell’aver impedito qualsiasi reale confronto di merito sulle opinioni e le proposte alternative da noi avanzate".

Lo stesso tentativo del sindaco di Modena, ricordano le associazioni, "di far eliminare dal progetto i caselli a pagamento ne è la conferma: si è trattato di un tentativo, fallito, che ha ottenuto come unico risultato quello dell’impegno incredibile di Comune e provincia di Modena a reperire altri 80 milioni di euro, soldi pubblici dei contribuenti da pagare ad Autobrennero Spa per permettere il transito gratuito dei veicoli nel tratto Modena- Rubiera. Quindi soldi pubblici su soldi pubblici a favore del concessionario". In questo contesto, prosegue il cartello, "non meraviglia che le comunicazioni di esproprio dei terreni interessati dall’opera siano state inviate prima che avvenisse quel confronto pubblico da sempre desiderato. Un confronto necessario non foss’altro ai fini della verifica di compatibilità del progetto esecutivo con le prescrizioni circa la sicurezza idraulica ed i fenomeni di esondazione del Secchia, di ovvio interesse anche per le istituzioni locali. Non dimentichiamo, infatti, le promesse dei sindaci dei Comuni impattati che avevano garantito una presentazione pubblica del progetto esecutivo, non ancora avvenuta in alcuna sede". Di fronte a questa situazione, "l’arrivo della gravissima epidemia da Covid e il conseguente gravissimo stato di crisi economico-sociale che si prospetta e che sarà tale da poter pregiudicare la stessa ripresa economica del Paese, tutti non possiamo esimerci dal riflettere seriamente sulle vere emergenze e priorità di investimenti, oltre che su una politica della mobilità compatibile con la sostenibilità ambientale e della salute". Gianpaolo Annese