Bullismo a Modena, genitori denunciano. "Nostro figlio è distrutto"

Il caso a Formigine. "Offese e botte in classe, il bambino non dorme più"

Bullismo a Modena, la denuncia di due genitori (foto di repertorio"

Bullismo a Modena, la denuncia di due genitori (foto di repertorio"

Modena, 18 ottobre 2018 - «La notte non dorme più; preferisce trascorrere il tempo a studiare mosse di autodifesa. Cosa gli deve ancora accadere prima che la scuola si decida a intervenire? Noi in classe non lo mandiamo». A parlare sono i genitori del bimbo di 8 anni che, secondo le loro accuse, dall’arrivo della famiglia in Italia, due anni fa, avrebbe subito pesanti atti di bullismo in una scuola elementare di Formigine senza che nessuno, tra corpo docente e dirigente, intervenisse. Per i reati di lesioni personali colpose, abbandono di minori e omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale, quindi, i coniugi hanno presentato una denuncia alla procura, attraverso il proprio legale Francesco Miraglia. «I genitori hanno chiesto spiegazioni e sono stati ignorati – afferma – quindi ci siamo rivolti direttamente alla procura affinchè intervenga. E’ inaccettabile tutto ciò».

Lei è videomaker ed è venuto in Italia per continuare il suo lavoro. Perchè ha deciso di denunciare i presunti atti di bullismo postando un video su youtube?

«E’ l’unico modo che ho trovato per farmi ascoltare perchè io e mia moglie, da circa due anni, denunciavamo quanto subiva nostro figlio ma nessuno, docenti o dirigente, ci ha voluto ascoltare».

Cosa capitava a vostro figlio in quella scuola?

«Di tutto e sin dalle prime settimane di frequenza tanto da tornare spesso a casa con i lividi. Con noi parla e ci ha detto subito che un compagno di classe in particolare, a capo di un ‘clan’, lo torturava quotidianamente».

Di che genere di comportamenti parliamo?

«Il compagno di classe era aggressivo e ha iniziato a minacciare anche di morte il nostro bambino, dicendogli che non era mai nato o che era un ‘tedesco inutile’, per non pronunciare gli altri terribili epiteti pronunciati ogni giorno».

E la caviglia rotta?

«Giocava in giardino e non c’erano adulti presenti. Ha atteso dieci minuti che arrivasse una maestra e non ci hanno neppure avvisati».

Quando vostro figlio tornava a casa piangendo, facevate presente la cosa ai docenti?

«Sempre, ma si giustificavano dicendo che l’altro era un ragazzino difficile e che gli avrebbero parlato. Poi, però, soprattutto in estate le cose sono via via peggiorate. Lo accerchiavano, lo picchiavano, lo deridevano e nostro figlio ci ha chiesto di non obbligarlo a tornare in classe; era esausto».

Suo figlio è l’unico studente bullizzato da questo gruppo?

«Non credo, perchè il ‘capo branco’ è aggressivo con tutti».

Ora cosa farete?

«Abbiamo mandato il bambino da uno psicologo ed stiamo cercando un’altra scuola».