Caffè del Teatro: si cambia. Sarà infatti l’Amministrazione comunale a "provvedere alla realizzazione diretta dei lavori di restauro e manutenzione straordinaria dei locali in modo da poter avviare un nuovo iter di concessione a condizioni differenti rispetto al passato". La ragione del mutato approccio? Emerge sempre dal documento che fa riferimento "al periodo prolungato di chiusura del Caffè del Teatro a seguito del sisma del 2012 e all’impossibilità di giungere ad una positiva conclusione delle procedure di concessione dell’esercizio avviate negli anni più recenti". "Anche oggi (ieri per chi legge, ndr) – afferma il sindaco Riccardo Righi - ho avuto opportunità di confronto con la progettista che sta verificando gli ultimi aspetti legati ai lavori e che consegnerà il tutto per il vaglio della giunta, a metà gennaio, da procedere speditamente per l’affidamento dei lavori entro gennaio. Il modello che è stato utilizzato ha mostrato delle fragilità rispetto a questo tipo di affidamento e nel contesto economico che stiamo vivendo. A così tanti anni dalla chiusura e per gli impegni che mi sono preso personalmente, abbiamo ritenuto di farci carico della parte di ristrutturazione così da lasciare al gestore il solo onere di arredare l’immobile. Con questo approccio riusciremo a garantire l’apertura dell’attività già dalla seconda metà del 2025, augurandoci che il territorio risponda alla chiamata". Dal sisma, infatti, il ‘gioiellino’ di piazza Martiri è stato al centro di varie vicissitudini, e dal 2016 sono stati più di uno i concessionari che poi hanno rinunciato alla gestione. Da ultimo, ad agosto scorso, Luca Cirelli, titolare della ’39 Sas’, aggiudicatario che ‘suo malgrado’ ha rinunciato "in seguito al secondo rifiuto da parte della Soprintendenza per la realizzazione a mie spese di un dehor chiuso, sulla parte laterale dei giardinetti del teatro. Solamente con una struttura chiusa che permetta di lavorare d’inverno, mi sarebbe stato possibile ammortizzare un investimento che sarebbe stato altissimo". "Sono locali con una storia importante e prestigiosa per la città di Carpi -afferma la progettista Emilia Lampanti -. Per questo il progetto intende valorizzare gli elementi architettonici originali ancora esistenti, inserendo in modo compatibile gli adeguamenti impiantistici necessari, nel rispetto delle indicazioni date dalla Soprintendenza. Stiamo procedendo in sintonia con gli obiettivi dell’Amministrazione, comprendendo l’importante valore degli spazi per la comunità di Carpi".
Maria Silvia Cabri