Fratello e sorella amanti, i vigili scoprono l’incesto e salvano il figlio

Chiamati nel palazzo per un abuso edilizio. Vivevano in una cantina di pochi metri

Quando i vigili sono entrati nella casa la giovane era incinta

Quando i vigili sono entrati nella casa la giovane era incinta

Carpi (Modena), 18 agosto 2017 - Gli agenti di polizia municipale sono andati in quel condominio per la segnalazione di un abuso edilizio, una cantina utilizzata come abitazione. E hanno scoperto una realtà scioccante, emersa solo oggi durante il resoconto dell’attività in consiglio comunale. Barricati in uno spazio di due metri e mezzo per due vivevano due fratelli, maschio e femmina, di origine balcanica, da poco maggiorenni. Era l’estate del 2015 e la ragazza aspettava un bambino, nato alla fine dell’anno, figlio dell’amore incestuoso con il fratello.

Una realtà inimmaginabile per una città moderna che intorno continuava a vivere totalmente inconsapevole fino alla scoperta della polizia Municipale che, tra i suoi compiti, ha anche quello di intervenire in contesti di degrado familiare o per dirimere conflitti tra le mura domestiche. Qui, nella cantina senza finestre né servizi igienici, con un rubinetto per l’acqua, un piccolo forno elettrico e un giaciglio per dormire, non c’era alcun conflitto. «Ci hanno detto subito che erano i genitori del bambino, che per loro era normale e si volevano bene», spiega la vice comandante della polizia Municipale Daniela Tangerini che ha personalmente gestito l’intervento proseguito fino all’estate del 2016, quando i due fratelli sono scappati portandosi via il neonato. La difficoltà più grande, ha spiegato Tangerini, è stata guadagnare la loro fiducia.

«Non volevano aprirci, parlavamo attraverso la porta della cantina con la mediatrice di conflitti e psicologa». Lui viveva a Carpi da anni, quindi capiva l’italiano, la sorella parlava e capiva solo la sua lingua. Nei confronti della giovane il fratello era estremamente protettivo, non la lasciava sola un momento se non per andare a procurasi da mangiare facendo l’elemosina. Ci sono voluti vari colloqui attraverso la porta della cantina prima di riuscire a farsi aprire, rendersi conto della situazione e attivare i servizi sociali. La Municipale ha denunciato lui per incesto e con provvedimento del giudice - ottenuto dopo vari mesi - gli è stata tolta la patria potestà. «Dovevamo essere molto prudenti perchè avevamo paura che scappassero e andassero a partorire da soli in strada, mettendo a rischio la vita del bambino».

Grazie al gioco di squadra tra Municipale, servizi sociali e sanitari, il bambino è nato all’ospedale Ramazzini ed è in ottime condizioni di salute.«Nell’estate del 2016 siamo riusciti a spostare la mamma e il piccolo in una casa, ma fino a quel momento sono rimasti uttti e tre nella cantina – spiega Tangerini – li portavamo dal pediatra, compravamo i pannolini anche di tasca nostra». Appena entrati in casa, i due fratelli hanno capito che si sarebbero dovuti separare e sono scappati all’estero, facendo perdere le proprie tracce. «Abbiamo cercato di fare tutto il possibile».