Caso affidi, sei mesi di stop a Foti

Secondo il giudice avrebbe convinto con suggestioni una bambina ad aver subito abusi sessuali dal padre

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Nuova grana per Claudio Foti, il cosiddetto ‘guru’ del caso affidi della Val d’Enza, a cui era stata data in gestione il centro ‘La Cura’, dove si tenevano le sedute con i minori finite nel caso Bibbiano. Non potrà esercitare la professione di psicologo e psicoterapeuta nei confronti di minorenni per sei mesi, a seguito di una nuova ordinanza emessa dal giudice delle indagini preliminari di Reggio. A recapitare l’atto sono stati i carabinieri di Reggio unitamente ai colleghi di Pinerolo (Torino) dove Foti da quest’estate ha l’obbligo di dimora, dopo essere stato rilasciato dagli arresti domiciliari.

Il caso è sempre lo stesso: una bambina sarebbe stata, secondo l’accusa, convinta di aver subito presunti abusi sessuali dal padre e da un suo socio, tanto da spingerla a non voler più vedere il genitore. Questo avrebbe (ed è qui che si incardina il capo d’imputazione contestato, frode processuale) falsato il quadro a disposizione del tribunale dei minori, che così ha fatto decadere la potestà genitoriale.

Lo psicoterapeuta di Hansel & Gretel, associazione che ha lavorato anche nel caso ’pedofili della bassa modenese’ avrebbe, dice l’ordinanza, usato «modalità suggestive e suggerenti, con la voluta formulazione di domande sul tema dell’abuso sessuale ed ingenerando in tal modo in capo alla minore il convincimento di essere stata abusata sessualmente dal padre e dal socio».

Foti era stato ristretto ai domiciliari dopo l’arresto, ma successivamente aveva fatto ricorso al tribunale del Riesame, che aveva rilevato un «difetto dell’elemento soggettivo richiesto dalla norma nonché alla luce della ravvisata mancata sovrapponibilità temporale tra le sedute psicoterapeutiche e le terapie dell’indagato». Ma aveva anche sottolineato i metodi della «scuola Foti», confermando l’impressione avuta dal giudice reggiano e cioé l’utilizzo di «una tecnica invasiva e suggestiva».

E’ infine curioso il fatto che, in questa nuova ordinanza che vieta a Foti di esercitare la professione per sei mesi, si dice che i video prodotti dalla difesa per dimostrare che non ci fosse stata suggestione in quelle sedute, agli occhi del consulente tecnico della procura avrebbero dimostrato proprio il contrario, creando «un chiaro ed inequivocabile sostrato probatorio a sostegno invece delle ipotesi accusatorie».

A carico di Foti, oltre all’accusa di frode processuale per questo caso, rimane anche l’abuso d’ufficio perché avrebbe esercitato la professione a Bibbiano, ricavandone guadagno, ma senza passare dalla necessaria gara pubblica per l’affidamento. Un’accusa amministrativa che lo accomuna con il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti.