Castelnuovo, un albero dedicato a don Beccari: salvò decine di ebrei

Castelnuovo, un albero  dedicato a don Beccari:  salvò decine di ebrei

Castelnuovo, un albero dedicato a don Beccari: salvò decine di ebrei

Nei giorni scorsi è stato inaugurato il Giardino dei Giusti, antistante Villa Ferrari, sede della nuova biblioteca comunale; nell’area verde è stato piantato simbolicamente il primo albero, dedicato al castelnovese di nascita, don Arrigo Beccari, che nel 1943, mentre era parroco a Rubbiara di Nonantola, organizzò, assieme al dottor Giuseppe Moreali e diverse famiglie del posto, il salvataggio di 73 ragazzi ebrei rifugiati a Villa Emma, in fuga dalle persecuzioni naziste. Per il sindaco Massimo Paradisi si tratta di "un progetto di comunità dedicato alla Memoria", realizzato con il coordinamento della Fondazione Gariwo, dove tanti altri alberi ricorderanno chi ha salvato altre vite a scapito della propria e lottato contro i soprusi e "tutte" le dittature. All’evento inaugurale, sono intervenuti il vice prefetto di Modena Giulia Di Fiore, il presidente Fondazione Villa Emma Stefano Vaccari, Marco Gibellini esperto di storia locale e la nipote di don Arrigo, Clelia Reggiani. "Voglio rimarcare che mio zio ha fatto quello che ha fatto, non come prete, ma come uomo, che credeva nei valori di pace, libertà, giustizia e solidarietà. Con una attenzione speciale verso gli ultimi. Dopo quei fatti, continuò ad aiutare chi aveva bisogno di documenti falsi per mettersi in salvo: soldati, partigiani, altri ebrei. Finita la guerra ha poi dato vita a Rubbiara all’Università culturale (che oggi porta il suo nome) e a una scuola professionale (la prima in paese) poi trasformata in media, consentendo di eliminare la piaga del lavoro minorile nelle campagne e a molti ragazzi di prendere un diploma". La nipote ha poi ringraziato l’amministrazione comunale di Castelnuovo Rangone, dove lo zio è nato nel 1909, per avergli dedicato un albero nel suo paese natale, dopo quello che lui stesso, nel 1965 (assieme a Giuseppe Moreali) aveva piantato in Israele, nel Viale dei Giusti. I due, nel 1964, erano stati annoverati Giusti tra le Nazioni dallo Yad Vashem (Ente nazionale per la Memoria della Shoah). Dopo aver scoperto la targa, l’albero è stato benedetto da don Emanuele Mucci.

Gianluigi Casalgrandi