
Il monumento dei Tre Martiri presenta i segni del logorio del tempo
A Cavezzo si apre un nuovo fronte polemico tra centrodestra e centrosinistra. A gettare altro sale sulle ferite della campagna elettorale è il capogruppo della lista di centrosinistra "Cavezzo è impegno Comune" Antonio Turco con l’invito all’amministrazione a restaurare il cippo dei Tre Martiri nell’omonima piazzetta in pieno centro.
"Restaurarlo – afferma Turco - è un modo concreto e simbolico di riportare alla luce le gesta di tre giovani partigiani cavezzesi, impiccati il 27 gennaio 1945 a tre alberi di fianco al municipio di allora: Enzo Pavan ed Elio Sommacal, entrambi di 16 anni dell’Opera "Piccoli Apostoli" di Don Zeno di San Giacomo Roncole. Ermes Saltini, bracciante agricolo, di anni ne aveva 22".
La Giunta di centrodestra del sindaco Stefano Venturini, ha però respinto la proposta, argomentando che "a seguito di un sopralluogo, - secondo quanto riferisce Turco - ha riscontrato che il monumento si trova in uno stato di buona conservazione. Inoltre, le risorse disponibili sono destinate a interventi prioritari per la sicurezza pubblica. Pertanto, al momento non sono previste ulteriori iniziative riguardo a tale monumento". Negata anche la richiesta di un divieto di sosta davanti al cippo.
Quel monumento venne inaugurato il 23 aprile 1972 dall’amministrazione comunale del tempo alla presenza del sindaco Estemio Malagoli, di Don Zeno Saltini, fondatore di Nomadelfia, del senatore Pci Luigi Borsari, di origini cavezzesi, e della giovane cavezzese Eugenia Franciosi, persone diverse ed eterogenee, per chi conosce la storia recente di Cavezzo, che rappresentavano le anime del CLN del 1945.
Non appagato della risposta ricevuta Turco ha presentato una mozione affinché la Giunta Comunale si faccia promotrice di una raccolta fondi pubblica coinvolgendo imprese, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, associazioni di categoria, sindacali e del volontariato locale, Anpi e la cittadinanza tutta, finalizzata al suo restauro da realizzarsi entro la prossima ricorrenza del 25 Aprile in occasione dell’80° anniversario della Liberazione.
"L’idea – racconta Turco - sta sollevando molto interesse e tanta attenzione anche fuori dal nostro Comune. Si stanno interessando personalità modenesi e non solo, la cui sensibilità per tematiche del genere è assai elevata. Ci sono suggerimenti e idee circa i lavori di manutenzione da effettuarsi possibilmente entro il 25 aprile 2025, ma ormai, pare, non sia più una questione di costi del restauro – conclude Turco -, ma di volontà, quella politica. Vedremo!".