"Che tragedia, perso un pilota scrupoloso"

Bassi, direttore dell’addestramento della Scuola Elicotteri Baracca ricorda Corrado Levorin, morto con i sei passeggeri sull’Appennino

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"Era molto pignolo e attento nella pianificazione dei voli e aveva piena consapevolezza dei limiti dell’elicottero ma soprattutto di quelli personali: per questo motivo mi ha particolarmente scosso questo evento". Così, il colonnello comandante, Roberto Bassi, direttore e responsabile dell’addestramento della Scuola Nazionale Elicotteri ‘Guido Baracca’ di Lugo ricorda Corrado Levorin, il pilota 33enne originario di Polverara, nel Padovano, che era alla guida dell’Agusta AW 119 Koala caduto, giovedì, sull’Appennino tosco-emiliano con a bordo, oltre a lui, sei persone - due cittadini libanesi e quattro cittadini turchi - tutte decedute.

Nell’istituto romagnolo, Levorin aveva conseguito, oltre la licenza di istruttore, il brevetto sia per i voli privati che commerciali. "Durante l’addestramento – racconta Bassi – Corrado ha dimostrato di essere una persona posata, attenta e molto dedita al fattore sicurezza. All’ottima manualità affiancava il rispetto delle regole e delle procedure". Quello avvenuto nella zona del Monte Cusna, con il velivolo caduto in un vallone sul crinale dell’Appennino modenese-reggiano, tra il Rifugio Battisti e la località Segheria, "purtroppo – aggiunge Bassi – è il primo catastrofico incidente, in 32 anni di direzione di questa struttura". Una scuola considerata come una delle eccellenze, nel mondo del volo e dell’istruzione. "Non avrei mai voluto aggiornare questa statistica – conclude –. Tengo tantissimo a quelli che definisco i ‘miei pilotì".

Dopo la scuola, Levorin aveva lavorato alla Asd Ala Salese come istruttore per poi passare alla Avio Srl, società nel Vicentino, specializzata nel trasporto passeggeri. Il velivolo, che stava portando a Resana, nel Trevigiano, aveva smesso di dare segnali, forse ravolto dal maltempo sull’Appennino tosco-emiliano dopo il decollo da Lucca.