«Cispadana, via al cantiere nel 2020»

Migration

SCONTRO in Regione sull’Autostrada Cispadana. Con Pd e Lega schierati da una parte, M5Stelle, Sinistra Italiana, Gruppo Misto dall’altra. I primi favorevoli, i secondi contrari. Stesso copione, del resto, registrato nei comuni della Bassa modenese dove a Mirandola è già scontro tra Lega e 5 Stelle sull’infrastruttura di cui si parla da decenni. In mezzo ai contrasti politici, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Donini (nella foto), ha annunciato, in Commissione Ambiente sul Prit 2025 (Piano regionale integrato dei trasporti) che il cantiere partirà nel 2020. Un anno più avanti, tuttavia, rispetto a dicembre 2019, data annunciata e auspicata pochi mesi fa dalla Regione. «Sapevamo – ha dichiarato Donini – che questa parte del Prit era la più complessa. Non esiste comunque alcun ‘piano b’: l’opera si farà e il cantiere partirà nel 2020». Il ‘piano B’, ovvero la Strada a scorrimento veloce, è stato caldeggiato dalla Lega Area Nord qualora, nell’arco di un anno, il cantiere autostradale non fosse decollato. Fatto sta che l’argomento ‘Autostrada’, di collegamento tra il casello di Reggiolo-Rolo e Ferrara mare, continua ad alimentare polemiche e rimandi. Con l’ultima lite, in ordine di tempo, in Commissione Ambiente sul Prit, seduta dedicata alla pianificazione della rete infrastrutturale stradale. Il confronto, in vista del Prit del 9 luglio, riprenderà giovedì 27 quando i consiglieri vaglieranno e voteranno gli emendamenti. Ad agitare le acque, è stata per prima Giulia Gibertoni (5Stelle), paladina della Strada a scorrimento veloce. «La Cispadana è un progetto vecchio e sorpassato, un’opera ‘passatista’, senza alcuna ricaduta occupazionale sul territorio». In linea con le sue posizioni, il capogruppo 5Stelle Andrea Bertani, e Silvia Prodi (Misto) che ha espresso critiche alla Cispadana e alla Campogalliano-Sassuolo definendole «opere a grandissimo impatto, da ripensare». Parole approvate anche da Sinistra Italiana. A sostenere l’importanza dell’infrastruttura ci hanno pensato invece Enrico Campedelli (PD) e Marco Pettazzoni (Lega Nord). Per il dem è essenziale «tenere la barra dritta sulle grandi opere proprio per rispettare e tutelare un territorio che da decenni attende vie di comunicazioni adeguate. Per aumentare e far prosperare i vari distretti della regione è essenziale la grande viabilità. C’è bisogno di realismo e di non rimettere in discussione queste previsioni». Pettazzoni, invece, pur specificando che «ci si aspettava la chiusura dell’opera all’interno di questa legislatura» ha rimarcato la totale contrarietà all’ipotesi alternativa, quella della Strada a scorrimento veloce: «Non è la soluzione perché non è efficace. Chi pagherebbe poi i costi di manutenzione?. Quest’opera per qualcuno è una tragedia ma per altri è una necessità». Il Piano è un aggiornamento di quello del ’98, non un nuovo documento, e prevede di completare le opere non ancora concluse, verificandone la loro attualità e, in caso contrario, modificandole. v.bru.