Città compatta e suddivisa in 38 rioni "Una comunità a misura di cittadino"

Entro l’anno il Piano urbanistico generale approderà in Consiglio. L’assessora Filippi: "In futuro sempre meno auto e più qualità della vita"

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di Gianpaolo Annese

Una città futura da 38 rioni, in cui i servizi "siano a portata di piede" senza fare grossi spostamenti. È uno degli obiettivi del Piano urbanistico generale che sta per approdare in Consiglio comunale.

Assessora Alessandra Filippi, Modena nella classifica sugli spostamenti a piedi è in buona posizione. Si potrà arrivare a una città dei 15 minuti in tutti i quartieri?

"Il Comune di Modena, attraverso il percorso che porterà in questo mese di dicembre in Consiglio comunale il nuovo Piano urbanistico generale per l’adozione, lavora già da tempo sul concetto di città compatta. Nell’ottica di ridurre il consumo di suolo e di rigenerare l’esistente, diventa fondamentale che i modenesi possano avere i servizi a portata di ‘piede’, senza dover fare grossi spostamenti ed evitando, in particolare, quelli in auto. Per questo la città nel Pug è stata pensata con 38 rioni, che costituiscono ambiti dove i cittadini vivono e devono poter trovare tutto ciò che serve, non dico il proprio posto di lavoro, ma certo i principali servizi".

Qual è il valore aggiunto della suddivisione in rioni?

"Quello che vogliamo è, ad esempio, che un cittadino esca di casa e, nel proprio rione, possa raggiungere agevolmente il fornaio, l’edicola, il supermercato, ma anche la scuola dei propri bambini, aree verdi dove portarli a giocare e tanto altro. Le nuove regole e politiche urbanistiche sono quindi orientate ad agevolare l’insediamento di servizi e centri di vicinato, possibilmente in edifici da rigenerare, puntando su strutture medio-piccole. Un’idea che aveva già elaborato nel 2015 con Metrominuto".

Di che si tratta?

"È un progetto di mobilità sostenibile che punta all’incremento della pedonalità urbana, sia per i residenti ma anche per i turisti. Si tratta di una mappa schematica che ricorda le reti metropolitane dei grandi centri urbani, facilmente scaricabile dal sito del Comune (https:www.comune.modena.itservizimobilita-e-trasportimetrominuto-modena), che consente di conoscere le distanze e i tempi di percorrenza dei principali luoghi di interesse culturale, storico e naturalistico in città, così da invogliare a una mobilità non motorizzata per le brevi distanze".

Quali sono in concreto i vantaggi del disporre di servizi raggiungibili a piedi?

"Avere i servizi vicini significa perdere meno tempo in auto per strada e averne di più per sé, ma soprattutto avere meno inquinamento. Modena continua a rilevare un numero di sforamenti significativo in termini di emissioni e l’obiettivo comune deve essere quello di ridurre il livello di inquinamento dell’aria che tutti noi respiriamo. Ma oltre all’aspetto ambientale c’è anche un discorso di miglioramento della qualità della vita".

In che modo?

"In una città più densa diventa maggiormente difficoltoso spostarsi in auto. Al contrario, utilizzare la bicicletta o il più moderno monopattino è più agevole ed è nostra intenzione renderlo sempre più vantaggioso e sicuro, oltre che più efficiente il servizio di trasporto pubblico. Per questo, il Pug viaggia in parallelo e riprende i contenuti del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile approvato nel 2019".

L’esigenza di spostamenti a piedi è stata riscoperta soprattutto dopo la pandemia.

"La pandemia è stato effettivamente un importante banco di prova, in cui tanti cittadini hanno riscoperto e apprezzato la comodità dei servizi meno caotici e vicini, quelli raggiungibili a piedi o in bici. Sono del periodo della pandemia le corsie ciclabili cosiddette ’di emergenza’, realizzate per il 70 per cento con fondi messi appositamente a disposizione dalla Regione per creare percorsi in breve tempo in modo da agevolare gli spostamenti delle persone in un momento in cui gli accessi in autobus erano contingentati. Ma il Comune di Modena lavorava da tempo per la mobilità sostenibile con la realizzazione di ciclabili, zone 30 e la pedonalizzazione di aree".

Può fare degli esempi?

"Attualmente sono in corso gli interventi per la realizzazione di due zone 30 (dove la velocità massima consentita è di 30 chilometri orari) nella zona di via Santi-Cialdini dove è inoltre in corso la riqualificazione dei percorsi pedonali e ciclabili e la loro riconnessione alla rete esistente. Gli interventi proseguiranno con la trasformazione in zona 30 dell’area di via De’ Gavasseti e, a seguire, con la realizzazione in città di due nuove aree pedonali e ciclabili, allestite con arredi urbani, in via Sant’Eufemia-Badia e via Gallucci. Modena ha anche sviluppato il Bike to work, un programma volto a incentivare gli spostamenti sostenibili casa-lavoro che premia i partecipanti dandogli la possibilità di guadagnare 15 centesimi di euro per ogni chilometro percorso sul territorio comunale, fino a un massimo di 30 euro al mese".