REDAZIONE MODENA

Comunicazione digitale, torna la ’Summer school’

Al via la Summer School ’Digital Humanities and Digital Communication: AI and (new) literacies’ organizzata dal dipartimento di Studi linguistici e culturali di Unimore nell’ambito del corso di dottorato in Scienze umanistiche, in collaborazione con la Fondazione Marco Biagi e il centro Interdipartimentale di ricerca sulle Digital Humanities (DHMoRe).

La quarta edizione della Summer School diretta dalla professoressa Marina Bondi, che si terrà a Modena da oggi al 16 giugno presso la sede della Fondazione Marco Biagi, si propone come momento di riflessione su quanto i progressi tecnologici continuino a trasformare il modo in cui pensiamo, comunichiamo, lavoriamo e viviamo, soffermandosi in particolar modo sui nuovi strumenti di intelligenza artificiale e sugli effetti a lungo termine che questa può avere sulla società e sugli individui. Oggi il significato di alfabetizzazione si è esteso ben oltre il suo tradizionale senso: nel corso degli anni abbiamo infatti dovuto fare i conti con l’alfabetizzazione informatica, l’alfabetizzazione mediatica, quella visiva e multimodale e più recentemente l’alfabetizzazione dell’intelligenza artificiale.

Le possibilità create dalle nuove tecnologie richiedono molteplici competenze semiotiche (verbale, visiva, sonora, spaziale e gestuale), influendo enormemente sulle modalità di ricezione, percezione ed elaborazione delle informazioni, e quindi sulla diffusione delle conoscenze. "La rivoluzione digitale apre nuovi orizzonti intellettuali, arricchendo la varietà e la capacità delle metodologie che possono essere adottate nella ricerca umanistica, anche in campi come la linguistica, la storia e l’educazione – commenta la professoressa Marina Bondi – ma il recente sviluppo di strumenti come ChatGPT e DALL-E2 suscita un’inevitabile preoccupazione per gli effetti a lungo termine che l’intelligenza artificiale generativa può avere sulla società e sugli individui".