FRANCESCO VECCHI
Cronaca

Coronavirus Modena 13 marzo, file e controlli. Così cambia la città

Verifiche del Nas nei negozi aperti. All’Albinelli si tracciano le linee

Saracinesche abbassate per l'emergenza Coronavirus (fotofiocchi)

Saracinesche abbassate per l'emergenza Coronavirus (fotofiocchi)

Modena, 13 marzo 2020 - Prende le misure (non solo metaforicamente) al Covid-19 la città che risvegliandosi si è trovata ad affrontare altre restrizioni. L’enormità di quanto sta accadendo si coglie soprattutt o in tanti piccoli dettagli appena nati, nel giro di una notte o poco più: dai cartelli sulle vetrine alle file, dai dribbling tra i pochi passanti agli ’striscioni’ d’incoraggiamento esposti fuori dalle finestre.

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Centro storico, ieri mattina: insicurezza, curiosità, ma anche ironia e intraprendenza rendono un quadro nuovo, dove i parcheggi semivuoti, le tante mascherine a passeggio e i negozi chiusi sono ormai incredibilmente, in così pochi giorni, quasi un’ovvietà.

Uno striscione apparso ieri in piazzetta Molinari (fotofiocchi)
Uno striscione apparso ieri in piazzetta Molinari (fotofiocchi)

A cambiare, da ieri, alzandosi l’asticella di allerta, sono le precauzioni che quel mondo ancora attivo (alimentari, farmacie, trasporti e non solo) sta prendendo sulla scorta del più recente tra i decreti firmati dal premier Giuseppe Conte. Diverse delle attività che si sono ’salvate’ hanno ricevuto in mattinata la visita dei carabinieri del Nas. Verifiche necessarie e volte ad accertare la legittimità della riapertura, ma anche la distanza tra i clienti e gli accorgimenti adottati per contenere la diffusione del virus. Plaude a iniziative del genere Fabio Galvani, l’imprenditore che sulla via Emilia vende occhiali: "Sì, qui sono passati. Mi hanno lasciato un documento dove è scritto che è tutto regolare. È un bene che controllino, davvero". Poco più un là, attraversata una piazza Grande quasi deserta (e questa non sarà mai un’ovvietà), il mercato Albinelli accoglie la gran parte delle persone che hanno deciso di uscire e raggiungere il ’salotto’ della città. Ma anche qui le cose sono cambiate. La polizia municipale calcola un metro di distanza dai banconi della frutta e invita gli esercenti a usare nastro adesivo per rimarcare il concetto: vietato stare vicini. Nessuno procede in ordine sparso, come siamo abituati a fare. Si cammina tra i banchi con più calma, così come davanti alle tabaccherie e ai fornai. In alcuni casi si entra anche uno alla volta, così si creano file, si resta in composta attesa.

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D’altronde, dicono da Roma, sarà così almeno per due settimane. E su questo tema non mancano discussioni. Alcuni dei tanti personaggi che chi vive la città conosce bene sono lì a confrontarsi sul modello cinese e sulle ultime notizie legate a doppio filo al coronavirus. Ma prendere le misure al Covid vuol dire anche pesare ogni parola: c’è chi riferisce di brutte notizie arrivate in nottata da malattie infettive al Policlinico. Chi fornisce nome e cognome spiegando che non ce l’ha fatta e che ora la famiglia che vive proprio in quella strada è in quarantena. Rimandiamo tutto al bollettino della Regione, perché il panico dista davvero poco dal sottile equilibrio che la nostra città, come tutto il Paese, sta mantenendo giorno dopo giorno. Lo stesso equilibrio che tra piazzetta Molinari e via Blasia permette a un lenzuolo fuori da una finestra di ‘dire’ "Io resto a casa! Ogni individuo ha il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza del mondo intero".

Le parole colorate le hanno disegnate dei bimbi, ci spiega Maria Terracciano, che ribadisce: "Dobbiamo stare tutti al sicuro e spero che altri espongano manifesti di questo tipo". Perché, va detto, di tu tto questo c’è sempre il rovescio della medaglia: la polizia municipale ha denunciato mercoledì il titolare di un kebab di viale Gramsci per aver tenuto aperto oltre l’orario consentito, così come un automobilista di 50 anni proveniente dalla Bassa che è stato fermato in zona stazione dei treni e non ha potuto dare giustificazioni legittime per la sua presenza in città. In viale Monte Kosica, alle due del mattino, altra denuncia: la polizia municipale ha fermato un automobilista di 41 anni che si era messo al volante "per andare a casa di amici".

 

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